Così Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico e membro della Commissione Diritti umani, primo firmatario dell’interrogazione sottoscritta dalle senatrici e dai senatori Cirinnà, D’Adda, Guerra, Idem, Lai, Lo Moro, Lumia, Orellana, Pegorer, Ricchiuti, Romani Maurizio, Ruta, Spilabotte.
‘Un articolo del codice penale tunisino datato 1913 espone ancora oggi i gay locali ad arresti e altre pratiche umilianti come le perquisizioni anali. La norma potrebbe essere impugnata davanti alla Corte costiuzionale, ma il mancato completamento della transizione della Tunisia verso la piena operatività della nuova carta costituzionale non rende ancora funzionante l’organo di garanzia’ aggiunge il senatore democratico. ‘Nel frattempo tocca proprio all’Italia e a tutta la comunità internazionale intensificare la pressione affinché in Tunisia vengano ripristinati i diritti umani e civili dei cittadini’