‘Essere riusciti ad approvare un’ottima riforma della Rai senza il ricorso alla fiducia, con un dibattito ampio e costruttivo, è motivo per me di grande soddisfazione’.
Così il senatore del Partito democratico Raffele Ranucci e relatore sul provvedimento.
‘Sia in Commissione che in aula si è animato un confronto molto franco, a volte duro, ma costruttivo – sottolinea l’esponente pd – che ha permesso di superare la logica impropria dell’intromissione della politica nella gestione quotidiana della Rai. Con questa riforma il rapporto fra servizio pubblico e istituzioni resta forte, con l’elezione di quattro dei sette consiglieri da parte di Camera e Senato, ma quest’ultime saranno equidistanti. Sarà compito della commissione di Vigilanza accertare il rispetto dei criteri di imparzialità e pluralismo dell’informazione’.
‘La riforma introduce importanti novità in materia di governance – agiunge Ranucci – con l’istituzione della figura dell’Amministratore delegato, le cui competenze in una prima fase saranno espletate dal Direttore generale. Resta la delega sul riassetto normativo del settore, affidata al governo che può adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto legislativo per la modifica del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, seguendo alcuni criteri direttivi’.
‘Auspico che quest’ultimo passaggio – conclude il relatore – avvenga in tempi rapidi affinché la riforma dell’azienda pubblica di servizio radiotelevisivo e di informazione sia completa sotto tutti i punti di vista’.

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