‘Nessun processo alla scienza, ancora necessario attribuire responsabilità politiche’.
‘Sul sisma dell’Aquila è necessario parlare con saggezza e rispetto per i famigliari delle vittime, nessuno ha mai intentato un processo contro la scienza per non aver saputo fare la sibilla cumana. E sulla sorte di Bernardo De Bernardinis, allora vicecapo della Protezione civile e attuale presidente dell’Ispra di cui la Cgil ha chiesto la rimozione per la condanna subita in Cassazione, si può avere un atteggiamento di clemenza ma non di assoluzione e per questo ora egli stesso dovrebbe fare una valutazione di opportunità’. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo.
‘Trovo che sia spiacevole mettere il coltello in una ferita ancora aperta – prosegue Pezzopane – Nessuno a L’Aquila ha ma preteso che la scienza prevedesse il terremoto che nel 2009 ha devastato la città e i comuni intorno, provocando la morte di 309 persone, oltre 1600 feriti e più di 10 miliardi di danni. Non era questo l’oggetto del processo contro la Commissione Grandi rischi, che si è concluso con la condanna a 2 anni dell’attuale presidente dell’Ispra Bernardo De Bernardinis, allora vice del capo della Protezione civile Franco Barberi, imputato in altro procedimento. Ciò che il processo ha appurato è che la Commissione Grandi Rischi ha ubbidito all’ordine governativo di tranquillizzare la popolazione, piegandosi ad una ‘finta’ conferenza stampa di rassicurazione, quando avrebbe dovuto ammettere di non poter fare previsioni. Proprio quelle rassicurazioni hanno indotto migliaia di persone a continuare la propria vita come niente fosse e se il terremoto fosse accaduto di giorno con le scuole e gli uffici aperti ci sarebbe stata una strage. Per ristabilire le responsabilità politiche che pesarono su tutta quella vicenda, in Senato ho presentato un disegno di legge per una commissione bicamerale d’inchiesta. Semmai è vero il contrario di quanto alcuni miei colleghi hanno scritto: proprio perché crediamo pienamente nel ruolo della scienza, vogliamo ribadire che il potere non può e non deve piegarla al proprio volere, come è accaduto purtroppo nel 2009′.

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