Tutti d’accordo che le coppie dello stesso sesso debbano avere tutti i diritti. Distinguiamo il dibattito sulla maternità surrogata da questa legge
E così ci siamo. È cominciato il conto alla rovescia. IL 26 gennaio discutiamo nell`aula del Senato la legge sulle Unioni civili che tutti ci auguríamo passi rapidamente e con il più largo consenso possibile, come è giusto che sia e dopo un ritardo davvero scandaloso. È normale dunque che sì riaccendino i riflettori. Lo è meno che si riacutizzino le stesse polemiche come se si dovesse sempre ricominciare da capo, azzerando confronti anche aspri ma che hanno portato a punti comuni. Vediamo di chiarirli, con pacatezza.
Cosa ci unisce
Siamo tutti d`accordo, senza infingimenti o ipocrisie che le relazioni tra persone dello stesso sesso debbano avere tutti i diritti. Sembrerebbe banale e scontato ma non lo è. Tutto il Pd è unito nel volere che i diritti, così come espresso dalle sentenze della corte del 2010 e del 2014 siano delle coppia e non solo individuali. E non siano una mera concessione. Come ‘diritti delle minoranze’ ma come pieno riconoscimento del valore sociale di unioni stabili fondate sulla responsabilità. E non semplicemente in una logica rivendicativa e sindacale dei diritti. 
Cosa ci divide
 La questione dei figli è invece ciò che divide trasversalmente tutte le forze politiche, e diciamo generalmente tutta la società, tagliandola soprattutto per generazioni. Dobbiamo smetterla dunque di pensare che la divisione sia invece tra laici e cattolici, tra destra e sinistra, come stupidamente scrive molta stampa. Perché semplicemente non è vero.
I figli sono un diritto?
Molti pensano che i figli non siano un diritto (come per gli etero, del resto) e che quindi la norma che riguarda i figli debba essere trattata separatamente dal corpus della legge che declina tutti i diritti. E che, di conseguenza, si debba piuttosto modificare contemporaneamente la legge sulle adozioni. Consentendo, secondo alcuni, le adozioni ai figli che abbiano già una continuità affettiva con il partner del padre naturale o, secondo altri,rendendo possibile una adozione anche esterna alla coppia, come avviene per le coppie etero.
Tutti concordano comunque sul fatto che i figli che già vivono e sono stati cresciuti dalla coppia debbano vedere garantita la continuità affettiva. Chi con la piena adozione, chi con un affido super-rafforzato che tuteli in tutto e per tutto i figli. La tutela dei figli ‘già presenti’ non è in discussione da parte di nessuno.
La maternità va surrogata?
Infine un po` di chiarezza sulla maternità surrogata: è inaccettabile e vergognosa la strumentalità di chi la condanna al fine di bloccare la legge sulle unioni. Ma è anche ipocrita rispondere a questa campagna sostenendo che non vi sia nessun legame tra la maternità surrogata e il ‘generare’ delle coppie gay. Il fatto che i grandi numeri riguardino soprattutto gli etero non è un argomento, il problema non è quantitativo. E` come se dicessimo che non ci importa riconoscere i diritti ai figli delle coppie omosessuali perché tanto sono pochissimi!!! Come non è un argomento ricordare che in Italia la surrogacy sia già vietata: facciamo piuttosto in modo che questa norma non sia così facilmente aggirabile per i ricchi e i super-garantiti, omo o etero che siano. E così siamo arrivati ai contenuti che dividono.
Generare non è allevare
Molte donne sostengono che ci sia una profonda differenza tra generare e allevare un figlio. Non si può che nascere da una donna mentre educare e crescere un figlio -può essere un compito condiviso.
All`inizio di questa discussione alcune esponenti del movimento delle donne avevano detto che le madri sembravano sparite. Che le donne fossero in secondo piano.
Una discussione, seria, profonda, sfaccettata è venuta dalle donne negli ultimi mesi, in rete con bravissime blogger, esperte di surrogacy, promossa dal così detto gruppo femminista ‘del mercoledì’, e dall`appello di ‘Se non ora quando-libere’. Che ha suscitato molte reazioni perii coraggio di uscire,dalla sempre utilissima dimensione della pura analisi problematica per esprimere però una posizione finalmente netta, pubblica e politica.
 Partecipando ad una campagna internazionale, che condanna questa pratica con chiarezza &senza, appello non solo quando avviene` nelle condizioni di sfruttamento, senza controllo e in forme illegali, (condanna condivisa da tutte) ma anche per ragioni ‘di principio’, (sul quale, invece sono tanti i distinguo, primo fra tutti il diritto alla libertà di usare consapevolmente il proprio corpo, quando avviene con spirito donativo e non per bisogno).
La libertà della differenza
È un grande bene che questo dibattito prosegua ma distinguiamolo dalla legge che tra poche settimane dobbiamo assolutamente approvare, con Pacatezza e rispetto reciproco. La tendenza dei nostri tempi è quella di non porre limiti alla libertà del desiderio. E chi ha un`idea diversa` di libertàsa benissimo di non essere molto compreso, si sente come ii bambino olandese che teneva il dito nella diga.
Affrontiamo allora tutti insieme e con orgoglio questa bella scommessa, quella di fare una legge che ci faccia uscire da un penoso, insopportabile ritardo.
Ricordandoci però che valorizzare le differenze non è discriminare. t esattamente il Contrario. Perché la differenza è all`origine di ogni vera libertà.

Ne Parlano