«Non siamo mica un`orda di cattolici integralisti e fanatici come qualcuno ci vorrebbe dipingere… Sulla stepchild adoption non c`è un muro tra laici e cattolici: basta andare in giro a parlare con le persone comuni. E anche nei partiti, grillini compresi, ci sono opinioni trasversali. Dunque fa benissimo il segretario Renzi a indicare la via della assoluta libertà di coscienza quando si tratterà di votare l`articolo 5 della legge sulle unioni civili». Il nome della senatrice Rosa Maria Di Giorgi (Pd), già assessore all`Educazione a Firenze nella giunta Renzi, è in cima alla lista dei circa 30 parlamentari dem che stanno per presentare a Palazzo Madama un emendamento molto delicato: quello che sostituisce la stepchild adoption, che di fatto «crea» due genitori pieni anche se dello stesso sesso, con l`affido rafforzato per i bambini che avrebbero invece un genitore biologico al quale si affianca un partner (affidatarlo) dello stesso sesso.
Allora, il vostro sarà un voto «in dissenso dal gruppo»?
«Ma neanche per sogno. Il partito non ha un`opinione sul tema anche se la vice segretaria Serracchiani e la responsabile del settore, Campana, sono favorevoli alla stepchild adoption. Mi auguro, tuttavia, che in queste settimane si possa arrivare ad una posizione condivisa all`interno del Pd».
Scusi, ma la mediazione è già stata fatta.
«No, la mediazione è stata fatta evitando di equiparare le unioni civili al matrimonio. Ma se si vuole la stepchild adoption facciamo rientrare dalla finestra una situazione “matrimoniale”: con padre 1 e padre 2 o madre 1 e madre 2».
Perché la spaventa tanto questa prospettiva?
 «L`adozione che coinvolge il genitore biologico e il partner dello stesso sesso non ostacola, anzi facilita, i viaggi all`estero per la gestazione per conto d`altri. Inaccettabile dal punto di visti del bambino».
L`affido rafforzato scongiurerebbe il fenomeno del cosiddetto utero in affitto? «No, non lo scongiura del tutto. Ma non lo alimenta».


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