«Considero interessante la soluzione dell`affido al posto della stepchild adoption. Non mi sembra però che di fronte a questa apertura sia arrivata una risposta positiva di Ncd. E una strada del genere può essere percorsa solo se allarga il consenso sul testo, non se lo restringe». Ecco la linea del senatore del Pd Gorgio Tonini, cattolico, a lungo vicepresidente del gruppo e oggi alla guida della commissione Bilancio.
E dunque avanti sul testo Cirinnà?
«Questo ddl è frutto di un lavoro collettivo durato anni. L`abbiamo limato, affinato. Mi sembra un testo maturo. E nel dibattito attuale non vedo alternative forti». Nonostante il travaglio dei cattolici del Pd? In particolare sulla stepchild adoption.
«Non ci sarà la possibilità di figli esterni alla coppia, che è poi la vera differenza con il matrimonio. La stepchild prevede la corresponsabilità rispetto al figlio naturale di uno dei due partner. Se riusciamo a chiarire meglio questo punto, mettendo in evidenza come la stepchild sia figlia di questo principio e non della procreazione, avremo trovato un punto di equilibrio convincente. Di certo stralciare questo punto significa delegare la questione ai giudici. Si trattarebbe di una resa inconcepibile del Parlamento».
E torniamo all`affido. Che però al momento non gode di un significativo consenso parlamentare.
«E questo è il problema. È una soluzione interessante, ma solo se allarga in consenso. Altrimenti diventa politicamente sterile. Sempre tenendo a mente che ormai le posizioni sono molto vicine. Parliamo di affido o adozione. Di sfumature, insomma».
E quindi siete pronti a rivolgervi a Sel e grillini, invece che al Nuovo centrodestra?
 «Un approccio serio prevede di partire dalla coalizione di governo per ricercare un`intesa, ed è sempre giusto provarci. Ma se Ncd legittimamente costruisce una posizione identitaria alternativa al Pd, non ci sono le condizioni per fare questa operazione. In questo senso, è giusto dialogare con i grillini. Sarebbe stato un errore chiudersi di fronte alle loro aperture».
Insomma, avanti con il ddl Cirinnà. Blindato e senza modifiche?
«Quando si affrontano questi temi è sempre sbagliato immaginare di blindare un testo. Però, ecco: non è più tempo di manovre diversive. Siamo al dunque. Nel Pd sappiamo che è il momento della decisione».
Sarà garantita libertà di coscienza ai senatori del Pd? E lei cosa farà?
«Penso che la libertà di coscienza sia un valore consolidato. Penso anche che questo principio debba essere l`extrema ratio, prima si lavora per trovare un punto di equilibrio. Per me, in ogni caso, sarà impegnativo l`accordo nel Pd».


Ne Parlano