‘Un paese moderno, industrializzato, parte di un consesso internazionale non può e non deve rinunciare a un sistema di difesa e non può contrapporre la spesa finalizzata a sostenerlo alle necessità del welfare o ad altre voci di bilancio dello Stato. La difesa ha un suo bilancio la cui dotazione rientra nel quadro della programmazione finanziaria e di spesa che già da qualche tempo prevede una riduzione e una razionalizzazione delle spese militari ben più consistente di quella prevista in altri settori e in altri paesi’. Lo afferma Nicola Latorre, senatore del Partito Democratico e presidente della commissione Difesa, intervenendo in aula con dichiarazione di voto sulla mozione F35. ‘Bisogna dunque verificare i costi definitivi del programma F35 per modulare ogni ulteriore decisione in base alle nostre disponibilità finanziarie – continua Latorre – e per cercare in questo tempo di ottenere una maggiore ricaduta in termini economici e di occupazione. Dunque l’approfondimento previsto dalla mozione che ci accingiamo a votare è fondamentale. La mozione afferma anche che il Parlamento resta la sede dove si assumerà ogni decisione e noi, così come stiamo facendo oggi, continueremo ad affrontare questo passaggio prestando attenzione alle diverse sensibilità che si manifestano, anche all’interno del nostro partito e del nostro gruppo, e sentendo tutto il peso della responsabilità di una forza che al governo del Paese ha il dovere di difendere il valore Costituzionale della pace coniugandolo con quello della tutela della difesa e della sicurezza dell’Italia’.

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