‘No a una tassa sui rifiuti che di fatto è una patrimoniale mascherata’. Lo affermano i senatori del Partito democratico Laura Cantini, Mario Morgoni e Isabella De Monte che hanno presentato una mozione, sottoscritta da numerosi parlamentari, che ‘impegna il governo a modificare il tributo comunale per legarlo all’efficienza del servizio e della raccolta, secondo criteri di equità’. ‘Chi inquina deve pagare – sostengono i parlamentari democratici – mentre deve risparmiare chi produce meno rifiuti. La nuova imposta, che sostituisce Tia e Tarsu, si applica invece sulla base della superficie calpestabile degli immobili – spiegano Cantini, Morgoni e De Monte – e prevede una maggiorazione di 0,30 centesimi per ogni metro quadrato. Il tributo comunale sui rifiuti è basato, pertanto, su elementi meramente patrimoniali e non sulla quantità e sulla qualità dei rifiuti prodotti’. I parlamentari fanno presente che ‘l’entrata in vigore del nuovo regime tariffario comporterà per le attività produttive un aumento del 290 % delle tariffe sui rifiuti, mentre per le famiglie la tassazione aumenterebbe del 15 o 20 % senza incrementi del rifiuto prodotto. Che cos’è questo prelievo, che graverà sul sistema imprenditoriale e più in generale sul sistema paese, se non una patrimoniale occulta?’ ‘Con la nostra mozione chiediamo dunque al governo di eliminare la maggiorazione prevista dal decreto legge n. 201 del 2011, in quanto estremamente penalizzante nei confronti di cittadini e imprese, oltretutto non correlata a comportamenti responsabili e virtuosi. Inoltre, chiediamo di individuare sistemi premianti, laddove i territori esprimano risultati positivi in termini di minore produzione di rifiuti e di elevata raccolta differenziata’.

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