Intervista di Diodato Pirone – Il Messaggero
Senatore Zanda come vede, da capogruppo del Pd in Senato, l`ennesima polemica fra i democrat, questa volta sulla legge elettorale?

 «L`Italia ha bisogno di una nuova legge elettorale al più presto. Non c`era proprio bisogno di nuove tensioni dentro i partiti». 
Beh, evidentemente vostro Roberto Giachetti non la pensa così visto che e tornato ad attaccare la senatrice Anna Finocchiaro, anch`essa del Pd, per aver fatto partire l`esame della riforma elettorale dal Senato, dove i democrat non sono maggioranza. 

«E` molto importante che i gruppi di Camera e Senato lavorino in modo coordinato. Posso dire però che Anna Finocchiaro in qualità di presidente della Commissione Affari Costituzionali ha fatto quel che doveva. Subito dopo il voto unanime dell`Aula del Senato la Lega ha chiesto in Commissione di incardinare il provvedimento. La commissione ha accolto la richiesta all`unanimità. A questo punto entrambe le Camere debbono concentrarsi sulla nuova legge».

 Già, ma come? 

«Serve un sistema che eviti l`incredibile situazione attuale per cui si può ottenere un premio di maggioranza alto anche se il partito o la coalizione più votati raggiungono una soglia modesta di voti. Dobbiamo poi riconsegnare ai cittadini il potere di scelta dei parlamentari. Infine va evitato che Camera e Senato abbiano due sistemi elettorali diversi». 

 Lei è favorevole alla proposta del presidente Violante?

«E` un buon punto di partenza con molti elementi condivisibili».

Rimanendo al Pd: cosa pensa della mozione di Boccia? 

«Non l`ho letta ma mi sembra sia stato chiarito che non si tratta di una mozione a sostegno di una candidatura». 

Il Pd resterà compatto sul tema della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi? 
 «Io non faccio parte della Giunta che dovrà votare su Berlusconi, ma ho sempre raccomandato ai membri del Pd – anche se non ce ne era bisogno – di evitare faziosità politiche e di operare nel massimo rispetto della legge. Faccio notare, tra l`altro, che la Giunta è un organo paragiurisdizionale e i suoi componenti hanno l`obbligo istituzionale e politico di applicare le leggi in vigore». 
Insomma, lei giudica irricevibile la proposta che vi lancia il Pdl di non votare a favore della decadenza di Berlusconi così come quella di operare una ‘seria riflessione’ sulla non retroattività della Legge Severino?

«Io non ricordo particolari rilievi dal Pdl quando la legge Severino venne approvata. Né questa legge è stata varata un secolo fa. La Giunta deve lavorare secondo il suo calendario naturale senza affrettarlo o rallentarlo».

 Anche a costo di una possibile crisi? Nei giorni scorsi molte voci nel Pdl, anche quelle delle cosiddette colombe, hanno chiesto in coro al Pd di adoperarsi per trovare una soluzione.

«Capisco bene che per il Pdl la vicenda Berlusconi sia molto importante e oserei dire vitale. E dunque non mi meraviglio che alzino i toni. Anche se registro che nelle passate settimane, fino alla sentenza della Cassazione, gran parte del gruppo dirigente del Pdl ha sostenuto che la vita del governo non ha nulla a che vedere con le questioni giudiziarie. Credo che abbia profondamente ragione il presidente del Consiglio Enrico Letta quando dice che dobbiamo liberarci, come italiani, della voglia di litigare a tutti i costi». 

Veniamo al governo. Lei è sicuro che la condanna di Berlusconi non faccia venir meno le ragioni che hanno portato alla nascita del governo Letta? 
 «L`esecutivo è nato per superare un stallo politico molto delicato e combattere la crisi. In più c` é la prospettiva politica delicatissima della presidenza italiana dell`Unione Europea nel secondo semestre 2014. A ben vedere…».
A ben vedere
 «Con l`arrivo deí primi segnali dí ripresa le motivazioni che hanno portato al governo Letta si sono rafforzate. E poi un ruolo lo giocano anche fattori internazionali come la crisi egiziana. Il governo italiano può fare molto per convincere l`Europa e l`Occidente ad adoperarsi per restituire la pace all`Egitto ed evitare il pericolo di un effetto domino in Nord Africa e in Medio Oriente». 
Resta da trovare una soluzione al caso Imu.
 «Credo che la ‘cabina di regia’ possa definire una soluzione accettabile che rispetti gli equilibri di finanza pubblica, garantisca un` imposta equa e tuteli le necessita degli enti locali».

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