Il vicepresidente del gruppo Pd in dichiarazione di voto su istituzione Comitato per le riforme
‘Il gruppo del Partito democratico darà un contributo convinto e impegnato, con mente aperta e spirito di collaborazione, a questo nuovo tentativo di riformare la seconda parte della Costituzione, nell’intento di rendere meno ardua la compiuta attuazione della prima’. Così il senatore del Partito Democratico, Giorgio Tonini, vicepresidente del Gruppo a Palazzo Madama, in dichiarazione di voto sull’istituzione del Comitato per le riforme costituzionali e istituzionali.’ ‘La storia della nostra Costituzione e del nostro Paese è la storia di una democrazia difficile – sottolinea l’esponente pd – che non può essere rinnegata, né rimossa, nè liquidata in modo sommario. Abbiamo il dovere di andare oltre: consapevoli del nostro passato, ma preoccupati dell’avvenire del nostro Paese. Dire che la Costituzione va attuata e dire che va riformata è la stessa cosa. Abbiamo un compito arduo e insieme ineludibile. Tanto più in uno scenario internazionale segnato dal crescente, diffuso affanno di tutti i sistemi democratici, su entrambe le sponde dell’Atlantico, dal persistente ritardo nel compimento della transizione democratica dei grandi paesi emergenti e dal preocc’upante stallo, mentre proliferano i populismi, del processo di integrazione politica dell’Unione europea’. ‘La relazione, ampia e profonda, del ministro Quagliariello – ha ribadito il vicepresidente pd – basata sul grande e proficuo lavoro del Comitato di esperti nominato dal Governo, ci ha offerto un filo d’Arianna, che può consentirci di non smarrire l’orientamento, nel labirinto delle tante tesi contrapposte. Sia sulla forma di governo, con la preferenza per il governo del Primo Ministro, sia sulla legge elettorale coerente con questa scelta, il doppio turno di lista o di coalizione nazionale, sia sul superamento del bicameralismo e la connessa, drastica riduzione dei parlamentari, sia sulla revisione solidamente autonomistica e non neocentralistica del Titolo V, la relazione Quagliariello offre indicazioni aperte, ma non per questo meno forti e convincenti. Indicazioni che convergono nella proposta, alla quale il Partito democratico è incline, vorrei dire per ‘informazione cromosomica’, di un bipolarismo rinnovato e riformato, finalmente convergente e costruttivo, basato sulla competizione tra proposte di governo, in un quadro istituzionale più forte e incisivo, anche perché più leggero e discreto’. ‘Esprimere riserve, preoccupazioni, o anche dissenso nei riguardi di questa scelta, è non solo legittimo – ha concluso Tonini – ma può essere ed è stato certamente anche utile. Io stesso, nel gruppo, ho espresso dubbi e perplessità sull’opportunità di intraprendere questa via. Ma questa polemica non deve farci perdere il senso della misura e la misura del senso di ciò che in effetti stiamo facendo’.

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