Doveva forse disinteressarsi perchè amica?
‘La Ministra doveva forse omettere la segnalazione – e non la pressione – per il fatto che Giulia Ligresti, anoressica grave e, sin dal 6 agosto, giudicata in pericolo di vita dal medico legale, era figlia e nipote di suoi amici? Doveva disinteressarsene per questo motivo? Non lo credo’. Così il capogruppo del Pd in Senato Luigi Zanda interviene nell’Aula di Palazzo Madama a seguito dell’informativa urgente del Ministro della Giustizia.
‘Il magistrato Alfredo Cascini ha ben spiegato pubblicamente l’episodio e il suo contesto. Lui stesso nell’ultimo anno ha inoltrato ai direttori delle carceri ben 1.200 sollecitazioni sulle condizioni difficili di singoli detenuti. Si è mosso per cognizione diretta o per segnalazione di familiari dei detenuti, di garanti dei diritti, dei radicali e persino del Quirinale. E’ probabile che anche molti parlamentari abbiano segnalato al Ministro tragedie carcerarie di loro conoscenza. Me lo auguro! Molto spesso lo ha fatto, com’era suo dovere, anche la ministra Cancellieri. Non è stata, quella a favore di Giulia Ligresti, l’unica sua segnalazione di casi difficili e delicati ma oggi abbiamo avuto conferma che è intervenuta ogniqualvolta ne ha avuto la possibilità. La Ministra doveva forse omettere la segnalazione – e non la pressione – per il fatto che Giulia Ligresti, anoressica grave e, sin dal 6 agosto, giudicata in pericolo di vita dal medico legale, era figlia e nipote di suoi amici? Doveva disinteressarsene per questo motivo? Non lo credo’.
Il presidente del Pd al Senato ha quindi ricordato le dichiarazioni del giudice Cascini e del giudice Caselli. ‘Per me – spiega- queste dichiarazioni fanno fede in modo assoluto’.
‘Io – prosegue il capogruppo dei democratici – convengo sul rammarico espresso dalla Ministra per la telefonata alla signora Gabriella Fragni. Ho ascoltato con piacere le sue parole, il suo rammarico per non aver usato il distacco istituzionale che sarebbe stato necessario’.
Zanda sottolinea infine che ‘al Ministro di Giustizia sono richiesti non tanto atti umanitari quanto misure che impediscano e prevengano le tragedie del carcere. Questo era il contenuto dell’accorato messaggio che il Capo dello Stato ci ha inviato pochi giorni fa e al quale dobbiamo ancora una seria risposta’.

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