Intervento in aula per la commemorazione del leader sudafricano

Signor Presidente, sono già state svolte dai colleghi considerazioni che giudico preziose. Anch’io, in più di un’occasione, mi sono interrogato su quale cifra meglio possa interpretare una personalità tanto straordinaria e complessa come quella di Nelson Mandela. Ebbene, in primo luogo, un leader planetario, a motivo dei valori che interpreta ed agisce, valori universalistici tradotti in una battaglia ideale e politica, poi in principi costituzionali capaci di porsi all’origine del superamento di una frattura storica, di una barriera razziale, fatta di sopraffazione e di violenza; un leader planetario come Martin Luther King o come il Mahatma Gandhi.

 
La fine dell’apartheid, la restituzione della dignità, la conquista di diritti non alienabili che suscitano, grazie a lui, passioni, entusiasmo, tensioni morali, una sequela che diventa fiume inarrestabile, il protagonismo di un intero popolo. Appunto, Mandela è «invictus», padrone del proprio destino, capitano della sua anima, come nello splendido film di Clint Eastwood.

In seconda battuta, ricordo l’assunzione della responsabilità di governo come compimento di una missione e poi Madiba come emblema, come incarnazione dello spirito di un popolo, che trascende il dato temporale e storico e la stessa responsabilità istituzionale, allorché Mandela non si candida per un nuovo mandato, come a testimoniare una sorta di distacco dalle pulsioni e dallo spirito appetitivo del potere.

E ancora, la Commissione per la verità e la riconciliazione, quella verità che, come sta scritto, rende liberi: non solo uno strumento della giustizia che ingloba riparazione e perdono, ma come espressione di una ritrovata possibilità di pacifica convivenza, come fattore di state-building, come opportunità di pacificazione nazionale e rimozione di fattori all’origine di laceranti divisioni.

Infine, Mandela come dimensione carismatica della profezia della pace, che prefigura un mondo riconciliato nella comune esperienza di una sorte da condividere nell’esistenza umana.