‘Con il voto unanime dell’aula di Palazzo Madama è stato oggi approvato un mio emendamento teso a rendere possibile il trasferimento ai comuni, alle province e alle regioni, dei beni societari confiscati alla mafia. Tale trasferimento, infatti, allo stato della legislazione era consentito solo per i beni confiscati a persone. Il parere contrario del governo è stato successivamente superato con una riformulazione che, per quanto meno soddisfacente dell’emendamento originario, rappresenta comunque un passo avanti. In aula ho voluto ricordare che la utilizzazione sociale dei beni confiscati alla mafia ha un valore che non è solo economico, ma anche simbolico e che è decisivo per maturare una vera e profonda avversione nei confronti del fenomeno mafioso. Se, infatti, un bene mafioso sequestrato ad una società immobiliare – come potrebbe accadere a Palermo – viene assegnato al Comune e trasformato in appartamenti per essere destinato ad esigenza abitativa di necessità, l’effetto non è solo quello di esaudire un bisogno essenziale ma anche quello di dimostrare che il contrasto alla mafia conviene e che stare dalla parte della legalità si traduce in ricchezza sociale: la trasformazione dei beni confiscati in asili nido, in centri per gli anziani, in scuole, in caserme o altro può essere per i cittadini sicuramente più significativo di una condanna sacrosanta che non tutti magari conoscono’. Lo afferma la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, commentando l’approvazione di un suo emendamento sui beni confiscate alle società mafiose contenuto nel decreto sulle misure finanziarie in favore di regioni ed enti locali.

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