‘In direzione mi sono schierato contro. Un esecutivo di legislatura con Alfano è un errore’
Felice Casson, senatore Pd, ex magistrato, ha sostenuto Pippo Civati all`ultimo congresso Pd. Insieme ad altri cinque senatori ha espresso dubbi sul nascituro governo Renzi e non ha ancora deciso se votare la fiducia.
 Senatore, sembra che il percorso di Renzi si stia allungando e complicando…
«Mi pare evidente che ci siano più difficoltà del previsto, contraddizioni e anche forti contrapposizioni. Non è la marcia trionfale che qualcuno aveva previsto. I peana sono rapidamente spariti. Del resto, i meccanismi parlamentari sono complessi, è illusorio pensare di fare un governo in due giorni».
La sua valutazione resta negativa?
 «Con Civati e gli altri stiamo valutando. Prima di decidere come votare bisogna vedere il programma e la squadra di governo. E capire se le nostre proposte saranno accettate».
Il vostro disagio ha ricevuto attenzione dai vertici del Pd?
«Per ora non mi pare. E tuttavia i temi che proponiamo non sono fantasie, fanno parte del programma del Pd: conflitto d`interessi, lotta alla corruzione, prescrizione, ius soli, unioni civili, taglio degli F35. Tutte proposte di legge che il gruppo del Pd ha già presentato. Manca solo la volontà politica per farle andare in porto».
Si parla di un allargamento della maggioranza a destra, con alcuni senatori di Gai…
«È un problema. Un allargamento deve esserci, ma nella direzione opposta, verso Sel e il M5S. Come si fa a riformare il lavoro con le proposte di Sacconi?».
Se la maggioranza resterà quella con Ncd lei voterà la fiducia?
«Aspettiamo di vedere i contenuti. Parlare di come voteremo in questo momento è prematuro».
Civati sembra decisamente orientato verso il no.
«Ogni parlamentare è libero. Io non ho nessun pregiudizio contro Renzi, in Veneto con i renziani lavoriamo benissimo…».
C`è l`ipotesi di lasciare il Pd, di una scissione?
«A me pare che i presupposti per una scissione non ci siano. Voglio ragionare di politica, e rispettare il lavoro che Renzi sta facendo. Capisco che si sia creato un piccolo giallo sul nostro voto, che si voglia sapere come andrà a finire, ma ora è prematuro. Ribadisco che verso Renzi io non ho nessun pregiudizio di tipo personale».
 Vede uno spazio politico a sinistra del Pd?
 «In questi giorni sto partecipando a molte assemblee nei circoli, uno spazio di sinistra e laico c`è ed è molto ampio. Poi, certo, bisogna capire se c`è una personalità in grado di fare da calamita…».
Dunque ragionate su opzioni alternative al Pd?
 «Sto dicendo che c`è una forte domanda di politiche laiche e di sinistra, che arriva da tanti militanti ed elettori del Pd e anche da persone che non sono del Pd. Il nostro compito è cercare di rappresentare questi contenuti dentro il partito, essere un polo di attrazione anche per chi ora è fuori».
Dunque lei intende restare nel partito in ogni caso?
«Non è necessario costruire qualcosa al di fuori. Il Pd ha il compito di recuperare tutte le persone che ha perso alla sua sinistra».
Dunque lei non condivide la linea dura di Civati?
«Stiamo a vedere. L`etichetta di moderato mi sta stretta. Su alcuni temi, come ad esempio gli F35, io ho mantenuto una posizione netta anche quando altri hanno ammorbidito la linea. In direzione ho votato no all`operazione che porta al governo Renzi. E resto contrario a quella ipotesi perché un governo di legislatura con Ncd non è quello che avevamo promesso durante la campagna elettorale. Un governo di legislatura con Alfano resta un errore, e va evitato».