‘L’intervento del presidente del Consiglio sorprende per la scarsezza dei contenuti programmatici e per avere assunto in alcuni passaggi i toni di un vero e proprio comizio di piazza’. E’ quanto afferma il senatore del Partito Democratico Miguel Gotor. ‘Dopo avere ascoltato l’intervento di Renzi voto la fiducia a questo esecutivo per disciplina di partito – sottolinea l’esponente pd – per salvaguardare l’unita’ del PD e per essere all’altezza della responsabilità di governo che il voto dell’anno scorso ci ha consegnato. Ma non si possono dimenticare le modalita’ che hanno condotto alla fine del governo Letta: e non soltanto per una questione di buone maniere, ma perché quanto è avvenuto delinea una presa del potere nel segno dell’avventura. Anche il fatto che Renzi abbia contraddetto in pieno i cardini della sua narrazione politica, mai al governo senza voto popolare, rivela la debolezza dell’operazione, o, al massimo, il suo carattere elettoralistico di medio periodo. In alcuni casi i nomi dei ministri scelti si limitano a rispondere a esigenze di immagine e, in nome del rinnovamento della politica, si e’ preferito applicare un rigido manuale Cencelli fra le variegate correnti e sottocorrenti dell’arcipelago democratico. Mi sembra particolarmente discutibile la scelta della Guidi al ministero dello sviluppo economico per i potenziali, ma concreti conflitti di interesse che porta con se’ e per il ruolo che quel ministero svolge nel settore nevralgico della comunicazione’. ‘Una scelta che conferma il sospetto di un’intesa riservata con il duo Berlusconi/Verdini a cui non solo e’ stato restituito il monopolio della destra italiana, contraddicendo la coraggiosa e determinata azione politica svolta dal governo Letta con la decadenza di Berlusconi, ma un potere di condizionamento mascherato sull’attività del nuovo governo che auspico sia denunciato e contrastato.