‘I senatori del Partito Democratico voteranno tra poco la fiducia al Governo Renzi e sosterranno il suo governo nell’opera di cambiamento’. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda nel corso del suo intervento nell’Aula del Senato. E poi continua: ‘Almeno una buona metà delle possibilità di trasformare i timidi segnali di ripresa in una crescita duratura è legata a una svolta radicale delle politiche europee. Un’Europa ad alta austerità economica e bassa integrazione politica non può funzionare. All’Europa serve più unione politica. Non sto chiedendo a Matteo Renzi di andare a Bruxelles a mostrare i muscoli. Le regole si cambiano, non si violano. Chiedo di ricordare ai nostri partner europei che la mancanza di una vera Unione è la ragione della crescita delle forze antieuropee e populiste. L’Italia deve aiutare l’Europa a comprendere come alla complessità dei problemi non si possa rispondere solo col rigore’.
Zanda ricorda inoltre che ‘se lo Stato funziona male nessun sistema economico potrà mai funzionare bene’. E che ‘in un paese istituzionalmente fragile come l’Italia, le ideologie postliberiste non hanno danneggiato solo l’economia. Hanno colpito anche lo Stato. Lo dimostrano i ben nove decreti legge in contemporanea scadenza nelle ultime settimane. Lo confermano i 478 provvedimenti attuativi ancora da adottare senza i quali leggi utili alla crescita e allo sviluppo dell’economia non possono avere pieno corso. Questo processo degenerativo fatto di decreti, fiducie, leggi omnibus, deleghe, va arrestato. Non danneggia solo il buon funzionamento delle istituzioni ma imbriglia l’economia, la confonde e la disorienta’. Per il presidente dei senatori del Pd, quindi, ‘tra tutte le priorità, la prima è ricostruire la struttura dello Stato e restituire fiducia ai cittadini. Perché non è l’Italia ad essere arrugginita. Purtroppo, lo sono Stato e i suoi apparati’.
Zanda si sofferma quindi sulla inderogabile riforma della P.A. e, nell’assicurare l’impegno dei senatori del Pd nel sostenere l’azione che porterà avanti il ministro Madia, chiede al Presidente del Senato che ‘i senatori dedichino un’intera sessione all’analisi degli ostacoli che sinora hanno impedito alla pubblica amministrazione italiana di tenersi al passo con i tempi’ perché ‘se il Parlamento intende sostenere il Governo in un’azione di rinnovamento profondo della burocrazia, e il Pd lo vuole fortemente, è necessario creare le condizioni politiche e parlamentari che possano favorire quelle scelte serie e radicali che in settant’anni non sono mai state fatte’.

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