“Da ieri su disposizione della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha preso avvio la procedura di vendita all’asta di 25 cuccioli di cane introdotti illegalmente dall’est Europa e sequestrati nelle Marche dai Carabinieri di San Benedetto del Tronto . E’ una disposizione assurda che viola l’art. 3 della legge 189/2004 (Modifica alle disposizioni di coordinamento e transitorie del codice penale) dove all’ art. 19-quater stabilisce che gli animali oggetto di provvedimenti di sequestro o di confisca sono affidati ad associazioni o enti che ne facciano richiesta. Una procedura già adottata in occasione della liberazione dei Beagle sequestrati nel canile – lager di Green Hill. A tutt’oggi io stessa sono affidataria di uno dei cuccioli liberati’. Lo afferma la senatrice del Pd Monica Cirinnà. ‘Peraltro l’acquisto degli animali da parte di terzi – spiega – in assenza di una sentenza definitiva rischia di creare un conflitto anomalo e difficilmente sanabile sulla proprietà . Oltre ad essere una decisione inaccettabile che lede il diritto degli animali e reitera il concetto di acquisto di una vita, la scelta della procura di Ascoli Piceno è in contrasto con la normativa vigente. Gli animali in questione dopo essere stati oggetto di traffico clandestino e di trattamenti tutt’altro che amorevoli dovranno subire un ulteriore sopruso che trasforma le loro vite in assurdi prodotti commerciali’. ‘Ignoro – conclude Cirinnà – quali siano gli intendimenti che hanno indotto a tale iter la Procura di Ascoli Piceno, ribadisco che si tratta di un procedimento illegittimo e moralmente inaccettabile. Chiedo pertanto ai Ministri della Giustizia e dell’Ambiente di intervenire con tempestività affinché sia annullata la procedura d’asta la cui conclusione è prevista per il 10 maggio, e come accaduto in altre circostanze, gli animali siano affidati temporaneamente, in attesa della conclusione del sequestro, a cittadini e associazioni.”

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