‘È necessario portare i partiti che frenano sulla parità di genere su una posizione più aperta ma non possiamo cambiare le regole da soli’
Senatore Luigi Zanda, mi scusi, ma le pare possibile che in un Paese governato da otto donne ministre in posti chiave, stiamo discutendo da giorni sull`assenza della parità di genere dalla nuova legge elettorale? Di cosa stiamo parlando?

«Sul nostro orientamento, sull`orientamento del Pd, non ci possono essere dubbi. Gli Esteri, la Difesa, Le Riforme, in un momento così delicato, sono stati affidati a donne. A Palazzo Madama le senatrici sono il 40 per cento…».

La parità di genere è nel vostro statuto. Mi spiega allora perché la politica italiana si sta incartando?

«Le leggi di sistema, quelle che cambiano le regole del gioco, necessitano di una maggioranza molto larga.Abbiamo protestato quando il centrodestra si votò da solo il Porcellum, le leggi sulla televisione e il conflitto di interessi, e abbiamo ammesso il nostro grave errore, quando modificammo unilateralmente il titolo quinto della Costituzione, proprio per questo bisogna cercare l`accordo. La legge elettorale è in stretta connessione conia Costituzione, ha un valore pari ad una legge costituzionale. Perciò quello che ci attende è un grosso lavoro parlamentare e politico per portare i partiti che frenano sulla parità di genere su una posizione aperta, più moderna e, aggiungerei, necessaria, non solo sul fronte dei diritti ma anche per la crescita e lo sviluppo economico del Paese. In questi 70 anni di Repubblica l`Italia ha accumulato un grosso debito nei confronti delle donne e deve pagarlo».

Un grosso lavoro parlamentare, addirittura. Non le sembra surreale che in questo Paese si debba ancora fare tanta fatica per una questione che in tanti ritengono scontata? Difficile spiegarlo all`estero.

«Il tema della parità dovrebbe trovare tutti d`accordo ma se c`è qualcuno che non la pensa così, in democrazia bisogna lavorare per convincerlo».

Per ora non è che gli uomini del Pd si siano sprecati troppo. Sono 90 parlamentari donne, in maniera trasversale, che stanno premendo per uscire dall`impasse e si appellano ai loro segretari di riferimento.

«Le donne stanno dimostrando in questa circostanza una forza politica molto consistente e questo è un bene. Gli uomini del Pd stanno con le donne. Non ho mai sentito in nessuna riunione del partito, al Senato o altrove qualcuno levarsi in piedi e parlare contro la parità di genere».

Anche perché non sarebbe sopravvissuto.

«Io parlo di politica lei parla di forza fisica!».

Sta di fatto che non sembra arrivino segnali forti dal mondo Pd maschile, pur non essendo, la parità di genere, una questione femminile.

«Ci sono vari livelli al lavoro sulla legge elettorale. Sono sicuro che tutto il partito, dal segretario nazionale in giù, è impegnato in queste ore a trovare una soluzione».

Poniamo che la larga maggioranza sulla parità di genere non si trovi. Che fate? Abbozzate?

«Sono contrario alle previsioni infauste. Evocare sconfitte è un modo per materializzarle».

Però c`è il fattore tempo, il percorso non si può incagliare.

«Abbiamo dimostrato che se c`è da approfondire una questione il tempo lo utilizziamo».

Soglia di sbarramento, preferenze: altre questioni che aleggiano sullo sfondo.

«Io sono contrario alle preferenze. Se va fatta una battaglia merita farla piuttosto sui collegi uninominali, certamente non sulle preferenze. Ma il fatto è che i collegi uninominali li vuole solo il Pd».

Le soglie di sbarramento sono sufficientemente democratiche?

«Possono essere modificate, sempre se c`è una larga maggioranza che lo voglia fare. Ma, alca so, andrebbero modificate tenendo presente che il Parlamento ha bisogno di norme antiframmentazione».

Quando vedrà verosimilmente la luce la legge elettorale?

«L`obiettivo è ai primi di aprile. E poi, ai primi di maggio, il pacchetto di riforme costituzionali in prima lettura».

Con o senza donne.

«Lo ripeto: dobbiamo molto alle donne che, con i giovani, sono importanti per la crescita economica e culturale della società italiana. Se lei mi chiede una previsione, le dico che sulla parità di genere si troverà l`accordo».


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