Un senatore non legherà mai il suo nome a un disastro istituzionale
«Non sarà semplicissimo far passare la riforma del Senato, ma dobbiamo farcela assolutamente».
State già issando le barricate per fermare Matteo Renzi?
«Nel `900 sono rarissimi i casi di assemblee parlamentari che si sono suicidate».
Lo dice da storico o da parlamentare della sinistra pd, senatore Miguel Gotor?
«La legge elettorale condiziona la qualità della democrazia e i suoi cambiamenti materiali. Con il disegno di legge del governo si va verso un presidenzialismo di fatto, senza contrappesi».
Lei la vota, la riforma?
«Un senatore non legherà mai il suo nome a un possibile disastro istituzionale».
Se non passa, Renzi lascerà la politica.
«Il premier è furbissimo e ha stretto con Berlusconi un patto molto forte, ma ho paura che finisca uccellato come D`Alema».
Il Pd non lavora per impedirlo?
 «Bisogna modificare prima il Senato e solo dopo approvare l`Italicum. Se Berlusconi rompe il patto e la riforma non si fa, restiamo con una legge elettorale inapplicabile».
 Ma il Senato volete cambiarlo, o no?
«Sì. Il problema è che Berlusconi non vuole e dobbiamo stanarlo. Qual è il vero punto dell`accordo tra lui e Renzi?».
Sospetta un patto per andare al voto?
«Sarebbe da indagare quali sono gli effettivi contenuti di questo patto, sull`altare del quale si è già ceduto troppo. La legge elettorale approvata dalla Camera rischia di farci perdere».
Berlusconi non vuol toccare le soglie.
«Le soglie non piacciono a Ncd, M5S e popolari Per l`Italia. E un sistema che legittima le liste civetta, come ‘Forza Roma’, ‘Viva Renzi’ o ‘Berlusconi ti voglio bene’. Non potremo garantire la governabilità che promettiamo».
Il voto segreto sarebbe un bell`aiutino, ma al Senato non c`è…
«Il voto palese rende tutto più limpido. Daremo il massimo per migliorare i difetti, faremo una battaglia a viso aperto e poi ci conteremo. Meglio prevenire, che curare le ferite».
E le liste bloccate?
«In nove anni di Porcellum non c`è stato comizio in cui il Pd non abbia promesso ‘mai più’. Il segretario del mio partito è anche il mio padrone, come nel partito azienda di Berlusconi… Ma la cosa più miope è che il paracadutato si sente irresponsabile e il cittadino, che non ti ha votato, ti sputa in faccia. Una cosa gravissima, che va corretta».
Renzi pensa che sia gravissimo sabotare la legge.
«Mi dispiacerebbe se la nostra battaglia venisse letta come una lotta di minoranza, bersaniani contro renziani».
 Come dobbiamo leggerla?
«La mia paura è che la riforma del Senato non si fa e che Berlusconi, leone ferito, ci porta a votare con una legge che ci fa perdere. Se accade, in un anno e mezzo ti sei giocato Bersani, Letta e Renzi».