‘Il disegno di legge Delrio sulle province contiene importanti innovazioni in merito ai piccoli Comuni. Con l’aumento del numero dei consiglieri comunali nei comuni fino a 3mila abitanti e con il ritorno delle giunte in quelli inferiori ai mille, si sana una vera e propria ferita democratica che era stata compiuta nel 2011 quando, con tono trionfale, in conferenza stampa, l’allora ministro Calderoli annunciò il taglio di decine di migliaia di poltrone (54mila per la precisione), dimenticando il ruolo di sostanziale volontariato svolto dai consiglieri comunali dei piccoli Comuni, che furono offesi e umiliati da quelle affermazioni’. Lo scrive in una nota il senatore del Pd Federico Fornaro.
‘Oggi lo stesso Calderoli – continua – ha demagogicamente assimilato i miseri gettoni di presenza dei consiglieri (poco più di 10 euro a seduta) e le mini-indennità degli assessori dei comuni con meno di mille abitanti, a veri e propri stipendi, con uno stravolgimento della realtà amministrativa fatta di tanta passione civile al servizio delle comunità dei nostri piccoli centri. Peraltro il sacrosanto ritorno alle giunte nei comuni sotto i mille abitanti e’ più che compensato dal dimezzamento (da 4 a 2) del numero degli assessori nei comuni da mille a 3mila abitanti nei comuni che andranno al voto il prossimo 25 maggio, con un risparmio di costi e non già con un aumento.
Il territorio italiano – conclude Fornaro – rappresenta la forza e l’orgoglio del nostro Paese. Per questo è indispensabile continuare ad avere presidi democratici, rappresentati dai nostri piccoli comuni: amministrazioni che certamente vanno aiutate a integrare i servizi fondamentali e a lavorare insieme con le gestioni associate, ma che rappresentano un baluardo insostituibile contro il degrado e l’abbandono delle aree marginali’.