«Noi siamo tacchini felici di correre verso il forno il giorno del Ringraziamento». Allora senatore Stefano Esposito perché avete scritto in 25 una lettera al premier sulla riforma del Senato?. «Perché vogliamo poter discutere di alcuni punti. Vogliamo essere protagonisti quanto il governo di questa epocale riforma».
Quali punti? Volete il Senato elettivo?
 «No, nessuno pensa al Senato elettivo né all`indennità. Il problema sono la composizione e le competenze».
Cioè?
«Io penso al Bundesrat tedesco. Metterci dentro i sindaci non credo sia una buona idea. E credo che tutto quello che riguarda l`Europa debba essere tra le sue competenze».
Non sarete mica tra i nemici del cambiamento evocati da Renzi?
«Questa sua reazione scomposta dinanzi a qualunque voce non sia un coro di applausi la trovo inaccettabile. Vogliamo solo discutere, non possiamo essere derubricati a conservatori o boicottatori. Gli do Stefano Esposito un consiglio da fratello maggiore: noi siamo tacchini felici, ma ce ne sono anche di meno felici. Se prima di mandarli in forno li prendi a calci, magari potrebbero anche pensare di fartela pagare…».
Cosa intende dire?
Non ci saranno i numeri secondo lei? «Questo dipenderà da cosa succede negli altri partiti. Noi siamo i migliori alleati di Renzi, perché discutiamo in campo aperto. Ma non ci può dire ‘o è così o me ne vado’: come quando all`oratorio c`era il ragazzino che diceva ‘o si fa così o porto via il pallone’…».
Lei ha votato Cuperlo: non è che parla così solo per fare opposizione al premier?
 «Tra noi 25 c`è chi ha votato Renzi. La nostra è una posizione nel merito, non c`è nessun senso di rivalsa. E non mi metto a fare imboscate: non è nel costume di nessuno di quelli che hanno firmato». Se il testo non cambiasse, lei non lo voterebbe? «Io chiedo di discuterne: poi, come sempre, mi adeguerò alla.maggioranza».

Ne Parlano