“L’Earth day sia occasione di riflessione per tutti sulla necessità non più rinviabile di una riconversione rapida verso un’economia più sostenibile” lo dice Laura Puppato, in qualità di presidente dell’Associazione Un’altra idea di mondo “il primo concetto fondamentale da far passare è che un’economia green non solo è possibile, ma anche desiderabile e i dati dimostrano che questo è l’unico modello che è stato capace di sostenere la crisi e proporre alternative importanti e funzionali al mantenimento del benessere dei lavoratori e dei consumatori. Economia green significa innanzitutto un’economia più efficiente e capace di porsi sfide di lungo periodo, creando ricchezza oggi senza scommettere sul futuro delle prossime generazioni, non si tratta solo di una presa di coscienza o di una diversa filosofia di vita, ma soprattutto della necessità di creare i presupposti per una fiscalità ecologica per le imprese, creare città Smart, incentivare un’agricoltura sostenibile e avere un obiettivo di benessere generalizzato per il nostro paese”. “La prima e fondamentale ricetta è fermare il consumo di territorio e valutare preventivamente le conseguenze e gli impatti degli interventi urbanistici, premiando il riuso, l’abbattimento e la ristrutturazione dell’esistente tramite l’utilizzo di metodologie e tecnologie edili a basso impatto e stabili nel tempo, si ragiona così di Smart house o di house green” ha continuato la senatrice “in Italia esistono volumi ben maggiori di quelli necessari in base al numero della popolazione residente, la speculazione edilizia negli ultimi decenni non ha usato neppure valutazioni di buon senso e di necessità. Molti interventi edili si sono dimostrati sovradimensionati e oggi sono spesso, brutte e vuote cattedrali nel deserto; inoltre è necessario ripartire dall’efficientamento e dal potenziamento di quello che già esiste, in particolare per le infrastrutture stradali che continuano a crescere divorando territorio, senza valutare i benefici sociali di una corretta pianificazione della mobilità su rotaia per persone e merci’. “Uno dei fenomeni più interessanti di questi ultimi anni è il ritorno alla terra da parte dei giovani che, alla fine di percorsi di studio diversi, considerano positivo il valore di un lavoro a contatto con la natura, i nuovi contadini recuperano un rapporto equilibrato con la terra, la amano, ne diventano i veri tutori. Ripartiamo da questo nuovo approccio che presuppone conoscenza della terra come vita, per comprendere quale fonte di ricchezza inesauribile per l’uomo sia rispettarla e non sfruttarla fino a determinarne la morte biologica, tramutandola ‘solo’ in suolo calpestabile.’ ha concluso.

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