Dopo la presentazione di un’interrogazione parlamentare sulla cancellazione di Miss Italia dal palinsesto della Rai, Silvana Amati torna a chiedere al ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato di fare luce sulle ‘reali ragioni’ di questa decisione assunta dalla dirigenza di Viale Mazzini.

‘Sono su i quotidiani di oggi – prosegue Silvana Amati – le dichiarazioni del direttore di RaiUno Giancarlo Leone, secondo il quale la cancellazione di Miss Italia dalla programmazione della rete ammiraglia risponderebbe al criterio di premiare la ‘vera bellezza che è dentro le donne’. Da convinta sostenitrice dei diritti femminili, oltre ad essere tra le prime firmatarie del disegno di legge del Pd contro il femminicidio, ho sottoscritto nella passata legislatura una mozione sempre del Pd finalizzata a rendere l’immagine della donna trasmessa dai media, televisione in primis, più rispettosa e coerente con il ruolo delle donne nella società. Sarei quindi davvero lieta se tutti i programmi di tutti i canali della Rai, pubblicità compresa, si conformassero all’esigenza di rispettare il corpo, la bellezza, l’intelligenza, il ruolo delle italiane. Tuttavia, credo che i veri motivi che abbiano portato alla cancellazione dal palinsesto di Miss Italia siano altri e non vorrei che si prefigurasse il tentativo di agevolare aziende competitor. Anche perché, come ho scritto nell’interrogazione, la trasmissione di Miss Italia rappresenta un’occasione per ragazze belle e intelligenti ed è diventata uno strumento per grandi campagne di comunicazione sociale contro l’anoressia, a sostegno delle donne invalide del lavoro, contro l’abbandono degli animali e il randagismo. Per rendere più trasparente e comprensibile l’intera vicenda – conclude Amati – è necessario un intervento del ministro Zanonato che faccia chiarezza sugli introiti complessivi della trasmissione’.


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