‘Una definizione delle politiche basata sull’analisi comparata dei dati e la valutazione degli effetti sulla vita delle persone: questo è l’approccio che ho maggiormente condiviso nell’intervento del ministro Giovannini nell’aula del Senato. Parlando di tutela e di promozione sull’occupazione, è importante porre attenzione alla capacità produttiva complessiva del sistema economico e alla ‘potenzialità’ delle persone e dei sistemi di interagire e recepire positivamente gli interventi di sostegno e di promozione. Ci piace l’idea di una politica basata sulla valutazione dei dati e delle condizioni di realtà e non sulle ideologie’. Lo dice la senatrice Rita Ghedini, componente della commissione Lavoro e segretario d’aula del gruppo Pd. ‘Le riforme non possono essere un caleidoscopio di continui cambiamenti – prosegue Rita Ghedini – sono al contrario una trama delicata che deve essere adattata con accuratezza alle fasi dell’economia, alla vita delle persone, alle esigenze dei territori e delle imprese, considerandole nell’insieme. Questo approccio ci impone, in questa fase di profonda recessione, di definire le priorità. Subito il rifinamento della Cassa integrazione in deroga per proteggere i redditi ed evitare choc al tessuto produttivo, poi la rivisitazione complessiva degli strumenti di protezione e promozione dell’occupazione dovrà evitare la competizione tra risorse per proteggere e risorse per stimolare l’occupazione e la crescita. Investire sull’occupazione dei giovani non può e non deve essere visto in concorrenza con la tutela del lavoro degli adulti e degli anziani. Per questo le risorse per la Cig non devono essere sottratte a quelle per le politiche attive: sussidi all’occupazione, creazione diretta e temporanea di posti di lavoro, formazione professionale, sostegno finanziario e servizi per la nuova imprenditorialità, servizi per l’orientamento e collocamento lavorativo’.