‘L’Italia non mette in discussione il rigore delle politiche di bilancio, ma teme i guasti sociali ed economici di un’austerità ottusa. L’Italia non chiede interpretazioni speciali dei Trattati. Si aspetta semplicemente che essi vengano applicati nella loro interezza e in valori costitutivi dell’integrazione europea. Non tutti i paesi dell’Unione hanno ratificato la Costituzione per l’Europa e non tutti hanno recepito nella loro Carta Costituzionale il vincolo del pareggio di bilancio. L’Italia l’ha fatto. Perciò, l’Italia ha pieno titolo per chiedere che il diritto costituzionale dell’Unione sia fatto rispettare, allo stesso modo, da tutti i paesi aderenti’. Lo afferma il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda nell’aula di Palazzo Madama a seguito dell’intervento del presidente Renzi.

‘Oggi la gravità della crisi economica, le guerre in atto, le tensioni internazionali ci debbono indurre anche all’utopia. I cittadini europei e i governi europei hanno interesse a battersi per l’unione politica del continente. La miopia economica dell’Europa e il suo ruolo troppo marginale in politica estera hanno una stessa origine: la mancanza di una comune volontà politica europea. Chiedo Presidente Renzi, di ricordare ai nostri partner europei, con la schiettezza e con l’insistenza di chi sa d’aver ragione, che la mancanza di una vera Unione politica e d’un vero governo parlamentare europeo è la ragione non solo della crescita delle forze euroscettiche e nazionaliste, ma anche del nostro declino sulla scena economica, politica e militare mondiale’.
E conclude: ‘L’Italia ha una missione: aiutare l’Europa a comprendere che la complessità dei problemi ha bisogno di una risposta politica comune che soltanto il completamento democratico del processo unitario può rendere possibile’.

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