‘Due settimane fa, lunedì 6 ottobre, una donna siriana diciannovenne arrivata all’aeroporto di Fiumicino è stata respinta verso la Turchia, paese da cui era partita. Tale decisione di deve al fatto che la signora viaggiava con documenti considerati ‘falsi’ nascondendo il passaporto originale, quello siriano, in valigia. Al momento del controllo non è stata presa in considerazione la sua gravissima condizione clinica e la presenza di un ‘condosarcoma osseo al calcagno del piede sinistro’. D’altra parte il marito della donna, che si trova provvisoriamente in Italia, ha lo status di rifugiato in Svezia. Attualmente la signora si trova in Libano, ha chiesto aiuto all’ambasciata italiana lì presente ma senza ottenere il visto necessario per l’ingresso in Italia.  Siamo in presenza, inequivocabilmente, di un caso umanitario, che esige risposte rapide, come prevede la legge. E, invece, nonostante che da dieci giorni mi sia rivolto al ministero dell’Interno, nulla viene fatto. Chiedo, dunque ancora una volta che sia concesso un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie e di cura, per evitare che si protragga ulteriormente la situazione ingiusta, fonte di giorni di sofferenze’. Lo rende noto il senatore del Partito Democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani a Palazzo Madama.

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