‘Per affrontare il percorso riformatore che la mozione che andremo a votare indica servono certo equilibrio, determinazione e misura. Ma serve anche una ‘visione’: dobbiamo costruire un modo efficiente di intendere il rapporto tra cittadini e istituzioni che in questi anni si è logorato. E il primo compito che dobbiamo avere chiaro davanti a noi è quello di ridare alle nostre istituzioni capacità di decidere. Il tema fondamentale resta quello della efficacia delle nostre istituzioni e soprattutto del nostro parlamento. Troppa è la distanza oggi tra la velocità della nostra società e i tempi delle nostre istituzioni che non riescono più a rispondere alle esigenze di tempestività che oggi i cittadini e le tante istanze richiedono. E questo costituisce un impaccio per la competitività del Paese. L’astensionismo registrato anche in questa tornata elettorale ci dice quanto grande sia oggi al distanza tra istituzioni e cittadini’. Lo dice la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari Costituzionali. ‘Ricordo a tutti – prosegue Anna Finocchiaro – che questo e’ l’ultimo tentativo che abbiamo a disposizione: nella percezione degli italiani le nostre istituzioni sono inefficienti, vanno cambiate e noi troppe volte in questi anni abbiamo promesso che avremmo fatto le riforme. Ora ne va della nostra credibilità. Non è un dibattito tra innovatori e conservatori: oggi si tratta di ridare autorevolezza e ruolo principalmente al nostro Parlamento. Certo la colpa di questo degrado e’ certamente anche di una legge elettorale sbagliata e deformante. E anche su questo ci siamo impegnati con i cittadini per cambiarla, lo ricordo a tutti. Ora con questa mozione abbiamo individuato un percorso. Ho sentito obiezioni su questo percorso. Ma io penso che sia una buona strada da percorrere. Voglio ringraziare il ministro Quagliariello per aver saputo trovare la giusta approssimazione: la strada indicata nella mozione non è quella da cui si era partiti e oggi ritrovo intatto, nella mozione, lo spirito e il verso dell’articolo 138 della nostra Costituzione. L’unica diversità, secondo me positiva, è costituita dal comitato paritetico che ha in se il pregio di poter essere uno snodo che importante per compiere un lavoro organico e sistemico che con il percorso tradizionale forse non avremmo fatto. Non mi nascondo che ci sono e rimangono i nodi politici: non li dobbiamo occultare ma affrontare con laicità. Dobbiamo scegliere per il meglio perché questo Parlamento – conclude Anna Finocchiaro – non può permettersi di avere paura. Lo dobbiamo ai cittadini italiani.’

Ne Parlano