‘Ci sono giornalisti, in numero statisticamente irrilevante, diciamo alcune decine, che utilizzano scientificamente notizie di dubbia provenienza, di scarsa attendibilità ma di chiarissima funzione allo scopo preordinato di diffamare l’avversario politico o concorrente imprenditoriale proprio o di chi ha fornito quelle false informazioni. Questi sono i mestatori. E ci sono giornalisti, la stragrande maggioranza dei 100.000 iscritti all’ordine professionale, che lavorano in condizioni sempre più precarie, sottopagati o non pagati affatto. Con questa legge si intende colpire i mestatori, fissando per tutti gli altri regole certe cancellando il carcere per i giornalisti’. Lo ha detto la sen. Rosaria Capacchione in dichiarazione di voto per il Pd. ‘Siamo intervenuti – ha aggiunto – con sostanziali modifiche sul testo approvato dalla Camera, mitigando l’entità delle sanzioni pecuniarie, introducendo la possibilità della replica nella rettifica, qualora essa contenga elementi di falsità documentabile, prevedendo le sanzioni accessorie solo nel caso di recidiva, introducendo – ed era ora – la punizione per chi presenti una querela temeraria a solo scopo censorio: anche questa, vita quotidiana per chi fa seriamente il mestiere di giornalista ed elemento di grave ostacolo, visti i costi di un procedimento giudiziario, all’attività giornalistica di denuncia e di inchiesta, oggi più che mai con la crisi economica che sta mettendo in ginocchio anche testate antiche e prestigiose’. ‘È la migliore delle riforme possibili? – ha concluso Capacchione – Niente affatto, perché molti pregiudizi resistono nei confronti dei giornalisti e della libera stampa e perché la tentazione della censura per via giudiziaria è dura a morire. Molto c’è ancora da fare: dalla depenalizzazione della diffamazione alla tutela del segreto professionale, in linea con le leggi sulla stampa dell’intero mondo occidentale’.

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