‘Con una serie di interrogazioni, come senatori Pd abbiamo ottenuto la sospensione della scadenza del 16 dicembre prevista per il pagamento delll’Imu agricola ma, soprattutto, che i criteri di calcolo vengano rivisti con un prossimo provvedimento. Si tratta di un risultato di cui siamo soddisfatti, visto che la norma per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli montani oltre ad essere un pasticcio, era anche un provvedimento ingiusto’. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane. ‘Il decreto 66/2014 (Decreto Irpef) aveva modificato le norme sull’Imu agricola – spiega Stefania Pezzopane – Come è noto i terreni al di sopra dei 600 metri di altitudine sono esenti, mentre questo decreto ha introdotto la novità di una parziale esenzione per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli proprietari di terreni situati nei comuni il cui centro sia tra i 281 e i 600 metri di altitudine. E’ facile comprendere come si tratti di una norma pasticciata: l’altitudine della sede del municipio non può essere un valido indicatore della montuosità di un terreno. Il centro può essere nella valle e il terreno in montagna. Inoltre il decreto era stato emanato proprio a ridosso della scadenza del 16 dicembre, dando pochissimo tempo per pagare. Per questi motivi abbiamo chiesto sia la sospensione del tributo che la revisione dei criteri e il sottosegretario Baretta si è impegnato su entrambi i fronti. La soluzione tecnica sarà predisposta a breve e verrà adottata dal Consiglio dei ministri con le modalità opportune’.

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