Rimango perplessa sull’opportunità dell’emendamento numero 3.4111 presentato dal Governo, approvato dalla Commissione Bilancio del Senato che prevede l’aumento dell’Iva sul Pellet dal 10 % al 22%. Si tratta di una tassa indiretta che colpirebbe oltre 2 milioni di famiglie che andrebbe a pesare principalmente sul consumatore finale. Il pellet viene utilizzato prevalentemente per riscaldarsi da famiglie che fanno parte del ceto medio e popolare, quello che è stato più penalizzato dalla crisi economica. Senza considerare che l’utilizzo del pellet come combustibile contribuisce a diminuire la quota di importazioni di energia dall’estero; è importante nel raggiungimento degli obiettivi europei previsti al 2020 in termini di energia termica rinnovabile e va a sostituire i combustibili fossili, oggetto di unanime critica e contrasto poiché principali responsabili del cambiamento climatico in corso. Per questo sarebbe oppurtuno ridiscuterlo: inoltre dal 10 al 22% è un salto troppo forte, si potrebbe pensare, al limite, ad un aumento parziale, con un passaggio graduale’.

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