‘Il semestre italiano di presidenza europea si è distinto per due importanti successi, ha iniziato a scalfire la barriera che appariva insormontabile dell’austerità sui temi economici e ha ridato la speranza di uno spirito più unitario a un’Europa che non ha mai coagulato un’identità vera’. Così il senatore del Partito democratico Roberto Cociancich, responsabile Ue per il partito, commenta il discorso del presidente del consiglio Matteo Renzi al Parlamento europea a conclusione della presidenza di turno. ‘La presidenza italiana ha coinciso con una svolta nelle politiche strategiche – sottolinea l’esponente pd – impostando la questione della crescita, e non solo del rigore, proponendo degli obiettivi di sviluppo. Ha saputo individuare nell’Europa non soltanto un luogo di burocrazia, di regole a volte eccessive, ad esempio di misurazioni della curvatura dei cetrioli, ma un’istituzione capace di dare la prospettiva dell’unica grande rivoluzione politica che possa garantire un mondo più sicuro e capace di dare benessere. Il presidente Renzi ha saputo parlare con il linguaggio della cultura e della nostra tradizione cercando di dare un’anima all’Europa’. ‘Ora è importante non arretrare – osserva inoltre il senatore – cogliendo anche l’occasione dell’Expo 2015 dove sono già chiari alcuni temi che hanno rilevanza sul piano mondiale, come quello della nutrizione che poi significa riduzione delle disuguaglianze tra la parte nord e sud del mondo, puntando a migliore la distribuzione delle risorse e intensificando la lotta alle malattie che possono incidere sui sistemi di alimentazione delle persone. Questo vuol dire anche lotta all’obesità, non soltanto alla fame. E’ necessario, per poter raggiungere tali obiettivi impostare dei sistemi anche di natura finanziaria, che possano garantire uno sviluppo durevole e permanente’. ‘Infine rinnovo l’auspicio con cui il presidente Renzi ha chiuso il suo intervento – conclude Cociancich – che l’Europa cambi davvero marcia per non diventare il fanalino di coda di un mondo che ha ripreso la corsa della crescita’.

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