‘Nel pieno rispetto di un partito e di un gruppo al quale ci onoriamo di appartenere, a nome di un gruppo di senatori di diverse sensibilità, annuncio l’intenzione di non partecipare al voto’. Lo afferma il senatore del Pd Miguel Gotor intervenendo nell’Aula del Senato.

‘Il prossimo parlamento, dopo dieci anni di Porcellum, sarà ancora a maggioranza di nominati. Si è persa l’occasione – continua – di ridare la possibilità di scelta agli elettori, dimentichi del fatto che il diritto di voto è la massima espressione della sovranità del popolo. C’era spazio per trovare una soluzione diversa a partire dall’unità del Pd e della maggioranza, ma si è scelta un’altra strada. Il dialogo con le opposizioni è giusto e sacrosanto, ma concedere due diritti di veto a Forza Italia, ovvero il no ai collegi uninominali e il sì a un parlamento di nominati, è ben altra cosa. Vorrei essere chiaro: non siamo contrari al fatto che una parte sia nominata dall’alto per favorire un’adeguata rappresentanza della società civile, ma la proporzione doveva essere invertita rispetto a quella maggioritaria stabilita dall’Italicum. Alla profonda crisi tra elettori e istituzioni, la politica deve restituire lo scettro di scelta ai cittadini puntando sulla loro partecipazione e responsabilizzazione. Tanto più – conclude Gotor – alla luce della riforma del bicameralismo, che deve continuare, al termine della quale avremo una sola camera politica, con un solo rapporto fiduciario col governo e un Senato delle Autonomie composto da eletti secondo grado’.