“Dopo la sentenza della Cassazione credo sia opportuno un intervento del Parlamento che modifichi il codice penale per una maggiore tutela della vita privata delle persone nelle mura di casa”. Lo scrive in un post su facebook il senatore del Partito democratico, Bruno Astorre, commentando la sentenza della terza sezione penale della Cassazione che ha “assolto” un 37enne milanese che aveva effettuato foto e video di una donna la quale nell’abitazione della madre – priva di tende alla finestra e situata proprio di fronte alla casa dell’imputato – era nuda e intenta a uscire dalla doccia. I giudici della Cassazione non hanno condiviso la tesi della Corte d’appello di Milano, secondo cui “le riprese video di una persona che si trovi nel bagno di un’abitazione privata è una condotta punibile ai sensi dell’articolo 615 bis c.p., non rilevando l’assenza di tende”.
“La sentenza della Cassazione – aggiunge Astorre – che non ha considerato reato di interferenza illecita nella vita privata della donna ripresa da un guardone mentre si faceva la doccia nel bagno di casa sua, deve far riflettere. Il principio per cui siccome il bagno non aveva le tende allora chi fotografa da fuori o fa un video non può essere condannato è discutibile, ma per superare un evidente vulnus è fondamentale l’intervento del Parlamento che specifichi il perimetro del reato di interferenza nella vita privata così  – conclude Astorre– ognuno è libero di fare la doccia anche senza tende”.


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