Femminicidio, Fedeli (PD): “E’ necessario che ciascuno, a partire dagli uomini, si assuma la responsabilità di contrastarne le cause”

“Le brutali uccisioni di Vania e Rosaria sono gli ennesimi casi di femmicidio che ci devono far riflettere e agire. La violenza sulle donne può e deve essere fermata, è necessario che ciascuno, a partire dagli uomini, si assuma la responsabilità contrastarne le cause facendo ciò che può, ovunque si trovi, nella sfera pubblica come in quella privata. Chiaramente, oltre ai cittadini l’impegno deve coinvolgere il Parlamento, il Governo e tutte le istituzioni, agendo a partire dagli strumenti che abbiamo a disposizione, come la Legge 27 giugno 2013, n. 77, con cui abbiamo ratificato la Convenzione di Istanbul, la Legge 15 ottobre 2013, n. 119, contro il femminicidio, il Piano antiviolenza: ci consentono anche di stilare un promemoria affinché la mobilitazione e l’impegno quotidiano di tutte e di tutti si traduca in gesti grandi e piccoli capaci di fermare, una volta per tutte, la violenza sulle donne”.
Lo dichiara la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, che aggiunge:
“Sappiamo che la violenza di genere e i femminicidi non sono una ‘questione femminile’, ma un problema di cui tutte e tutti dobbiamo farci carico, per questo sono decisive le scelte che fanno e faranno gli uomini. Dobbiamo agire poi sulla prevenzione, che significa scardinare la cultura patriarcale con cui ancora troppi uomini considerano le donne una loro proprietà. Bisogna garantire a donne e ragazze le libertà di scelta, offrendo loro una pluralità di modelli di vita da scegliere autonomamente, per questo è necessario sconfiggere gli stereotipi sessuali e i pregiudizi, in primo luogo rendendo operativa l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni prevista dalla legge n. 107/2015 sulla ‘Buona scuola’. Inoltre, gli stereotipi si annidano ovunque, per questo l’industria culturale e i media devono essere capaci di trasformare immagini e narrazioni dei due sessi per favorire relazioni libere, paritarie, basate sul reciproco rispetto”.
“È importante – conclude Valeria Fedeli – comprendere una volta per tutte che la tradizionale divisione dei ruoli sessuali nel lavoro domestico e di cura non regge più, perché sono sempre più numerose le donne che lavorano e perché i ruoli stereotipati limitano l’autonomia e la libertà delle donne e delle ragazze. Serve dunque una condivisione reale delle responsabilità dei lavori di cura e domestici. Così come è indispensabile superare tutte le discriminazioni sessuali ancora presenti nel mondo del lavoro ed eliminare il divario salariale di genere, perché altrimenti mancano l’indipendenza economica e le libertà di scelta. Infine, alle vittime di violenza va dato tutto il sostegno possibile, garantendo il funzionamento e il finanziamento dei centri antiviolenza, un’assistenza sanitaria sensibile al genere e un sistema di pubblica sicurezza e giudiziario all’altezza della specificità dei reati”.


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