Dal termovalorizzatore alle aggressioni più recenti, la storia è sempre quella: non ho paura ma sono davvero stufo di vivere così
Riceve minacce dal 2002, cioè da quando come amministratore delegato della società Trm – ha fatto costruire l`inceneritore di Torino. Da allora le polemiche, gli insulti e le intimidazioni a Stefano Esposito non sono mai terminate, anzi sono aumentate con il suo sostegno al Tav. ‘Eppure secondo i dati di Openpolis sono il senatore più `green` di questa legislatura, alla faccia di certi ambientalisti’, afferma con la sua vis polemica.
Senatore, come si sente all`ennesima minaccia?
Si sta come ogni volta che il tuo nome finisce in una lista. Ne ho piene le scatole. Vorrei che prima o poi anche uno solo di questi che minaccia venisse preso. Ahimè, la mia condizione di prigioniero sotto scorta non può che peggiorare.
 Finirà come Roberto Saviano?
Spero di no, anche perché la cosa è diversa. Lui denuncia la camorra, un`organizzazione criminale, e io difendo un progetto, un treno. Non dovrebbero essere pericoloso, eppure lo è.
Ritiene attendibile la lettera?
Non spetta a me giudicarne l`attendibilità, ma per la prima volta c`è una presa di distanza di notav.info: forse sono preoccupati che sia veritiera, la ritengono credibile e si vogliono tutelare. Io tendo a dare importanza alle minacce e oggi (ieri, ndr) il ministro Alfano mi ha telefonato per dirmi che fanno molta attenzione.
Nella lettera l`accusano di aiutare i servizi ed essere un collettore di tangenti. Se hanno elementi si rivolgano alla magistratura, invece di scrivere cazzate e mandarle all`Ansa. Cosa la spaventa di più?
La vita che faccio condurre alla mia famiglia. Non è sbruffoneria. I poliziotti mi dicono: ‘Quando vogliono colpire non attendono’. Vivere sotto scorta è non vivere. Pensa di lasciare la politica?
No, ho capito che anche lasciando l`attività avrei ancora la scorta. L`unica ragione per smettere sarebbe riprendere la mia libertà, ma anche se smettessi non la riotterrei perché non cesserebbero le ragioni.
Quante minacce ha ricevuto?
Sono tante e vanno avanti da talmente tanti anni. Ci sono quelle note, poi le tante minacce quotidiane con gli insulti sui social network. Un elemento di consolazione è che se c`è gente con quella cultura, gente che dice solo `no`, allora vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro di riformista.
Quando ha ricevuto le prime intimidazioni?
 Nel 2002 quando mi occupavo del termovalorizzatore, che poi è stato fatto. Facevo l`amministratore delegato di Trm e Chiamparino mi chiese di prendermi quella rogna. Poi c`è stata un`escalation con il Tav.
 Ritiene ci sia stata un`escalation?
Secondo me l`inasprimento delle minacce va di pari passo con la debolezza e la perdita di peso del movimento. Quando in Val di Susa c`era un vero movimento non c`erano le minacce e non c`erano queste fazioni estreme, che chiamo `alghe`. Sono così. Sono nel mare, non si vedono, poi l`onda si ritira e restano loro a dare fastidio. Certo, è da dimostrare che si tratti del movimento: ci sono talmente tante anime e qualche pazzo può esserci. Sicuramente però io sono il loro nemico giurato.
Adesso dovrà affrontare un processo per aver diffamato alcuni No Tav.
C`è anche questa strategia. Ritiro due denunce a settimane negli ultimi mesi, siamo quasi a 30, ma preferisco quest`ultimo metodo, non rischio la vita e c`è un soggetto terzo, la magistratura, di cui mi fido.
 Cambierà il suo atteggiamento sul Tav?
Non riusciranno a farmi star zitto. Dovranno arrivare al punto di capire che hanno perso la partita.

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