‘In 10 anni mai sborsato un centesimo’
Abusivo e moroso, anzi finanziato dal Comune di Roma che negli ultimi 10 anni ha pagato alla signora Armellini, proprietaria dell`immobile, l`affitto della sede del PD in via Forni 16, a Ostia Nuova, è solo uno dei cinque circoli su cui sono stati avviati ulteriori controlli. L`auto-denuncia arriva dal senatore Stefano Esposito, vicepresidente della commissione Lavori pubblici a P alazzo Madama e commissario Pd per il municipio incaricato di «riaffermare il principio dellalegalità» dopo i recenti scandali che hanno portato alle dimissioni del mini-sindaco Tassone e alla nomina del magistrato Alfonso Sabella come delegato del sindaco Marino al litorale. Bene, dopo la chiusura – venerdì scorso di una palestra occupata dal clan Spada, tra gli abusivi di Ostia c`è anche il Pd, che come ha svelato Esposito per la sede in via Forni non ha mai sborsato un centesimo di affitto. Ci ha pensato, al suo posto, il Comune, che nel tempo ha saldato il conto per l`intera palazzina, in parte destinata a famiglie in emergenza abitativa, direttamente con il privato proprietario, cioè l`imprenditrice Angiola Armellini. Per quei locali il Pd non vanta alcuna titolarità, nessuna formale concessione. Si tratta di un`occupazione vera e propria, su cui pende anche un ordine di sgombero nei fatti mai eseguito. Di più: essendo il contratto per l`affitto dell`immobile scaduto già nel dicembre 2012, anche il Campidoglio si ritrova a pagare non più un canone di locazione bensì «un`indennità di occupazione», una sorta di «risarcimento» per il godimento dello stabile nelle more del perfezionamento del rinnovo contrattuale, un limbo in cui ricadono moltissimi casi nella Capitale considerando che la Giunta, per risparmiare, ha disdetto tutti i contratti in essere. Senatore Esposito, vi siete auto-sfrattati?
 «Sì. Se formalizzeremo un nuovo contratto bene altrimenti libereremo i locali il prima possibile».
Quando ha scoperto che il Pd era abusivo?
«Quotidianamente, da quando seguo questo municipio, ricevo segnalazioni sulle situazioni più disparate, dai garage utilizzati per altri fini alle creste sui parcheggi, il caso del Pd l`ho saputo per caso ed era doveroso fare degli approfondimenti».
E cosa ha scoperto?
«Abbiamo impiegato tempo per risalire al contratto e cercare un titolo di occupazione. Neanche il Comune riusciva a venirne a capo. Ieri sera (lunedì, ndr) abbiamo ricostruito tutto e stamattina (ieri, ndr) ho chiamato la proprietaria dell`immobile».
Cosa le ha risposto?
«Mi ha detto che era la prima volta che le capitava di essere chiamata da qualcuno che voleva pagare un affitto. Le ho detto che invece doveva calcolare anche gli arretrati».
Come siete rimasti?
«Ora, in tempi brevi, ci faranno una proposta economica, consideriamo anche che sono locali in pessimo stato, se per il bilancio del partito sarà sostenibile e fattibile bene, sottoscriveremo un altro contratto d`affitto, altrimenti cercheremo altri spazi, nel frattempo però la sede resta chiusa».
Com`è possibile che nel Pd nessuno si sia mai preoccupato di corrispondere un affitto?
«Ho parlato con la coordinatrice del circolo, una persona onesta che si dà da fare, mi ha spiegato che più volte ha scritto alla direzione del partito ma non ha mai avuto riscontri. Probabilmente anche il Comune doveva interrogarsi sull`opportunità o meno di pagare per una sede di partito».
Di quanti soldi parliamo?
«La quantificazione esatta ancora non c`è, il Comune ha un calcolo complessivo per gli stabili affittati alla Armellini (stando alle informazioni del Campidoglio circa 4,2 milioni di euro all`anno per un totale di 1042 appartamenti e circa 4mila inquilini, ndr), è però evidente che oltre ai soldi il problema è il principio: non è possibile, non è serio che nei 10 anni in cui l`affitto è stato pagato dal Campidoglio il nostro circolo non abbia mai né pagato un centesimo né ricevuto richieste di pagamento da parte del Comune».
Tornando agli arretrati, cosa dovrebbe fare il Comune di Roma? Pretendere da voi la restituzione delle somme versate?
«Come ho detto non mi risulta che, negli anni, ci siano state richieste di pagamento, in ogni caso auspico che il Comune proceda al recupero delle somme, vale per il Pd come per tutti gli altri: un conto sono le famiglie in emergenza abitativa, un altro le sedi per le attività politiche».

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