“Riteniamo sia necessario che accanto alla voce del governo ci sia la voce del Parlamento e in particolare del Senato sulla vicenda del conflitto al confine tra Turchia e Siria. I raid turchi sulle città di confine curde non possono non destare una reazione forte delle opinioni pubbliche e quindi dei Parlamenti. Dobbiamo assolutamente evitare che si consumino e ripetano violenze sulle popolazioni civili di quell’area. In quei territori, importanti per la questione dei flussi migratori, e per gli equilibri di quell’area, il ritiro degli Stati Uniti ha provocato una accelerazione di alcune dinamiche che non possono non preoccupare l’Europa anche per gli evidenti riflessi che tutto questo può avere nella questione della lotta al terrorismo. I curdi hanno svolto un lavoro eccezionale nella lotta al terrorismo e l’Europa e gli Usa non li possono abbandonare: per questo noi pensiamo serva una azione forte dell’Italia in ambito Nato e una posizione comune europea. E’ per questo che chiediamo che il Parlamento si pronunci. In Europa c’è un paese, l’Ungheria, che impedisce che l’Europa abbia una posizione comune. Visti i rapporti che, nell’ambito del PPE, alcune forze politiche italiane hanno con il governo di quel Paese, sarebbe importante che dall’aula del Senato e della Camera, giungesse un appello bipartisan affinché l’Europa possa parlare con una sola voce per fermare ciò che sta avvenendo in Siria”. Così il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri al Senato.


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