“Il problema da affrontare oggi in Libia è uno: deve essere ristabilito il monopolio dell’utilizzo della forza in Libia. Ci sono stati episodi di vera e propria guerra civile che sono il sintomo di una malattia profonda che affonda le sue radici nel mancato accordo sulla divisione delle risorse energetiche e del controllo del territorio. Dobbiamo affrontare il tema della statualità di quel paese. Le milizie vanno disarmate e va ristabilito un ordine. Il ministro Moavero ha annunciato la conferenza di Palermo. Bene, ma senza affrontare questo problema la conferenza non servirà a nulla. Bisogna dire quali sono gli obiettivi della nostra azione in quel paese. E quali sono i problemi che abbiamo di fronte come Italia in quel contesto. Quali sono, ad esempio, i rapporti con gli Usa e la Francia, che si sono resi protagonisti di iniziative importanti in quel Paese? Certo dobbiamo sostenere l’inviato delle Nazioni Unite Salame’ ma la sua vice, americana, parla di un altro piano per arrivare alle elezioni. C’è molta confusione. La conferenza deve avere un risultato: bisogna riconoscere politicamente le forze in campo, disarmare le fazioni e riorganizzare il controllo del territorio. E per fare questo è necessario costruire relazioni con Francia Usa e Ue. La questione della nostra ambasciata va risolta altrimenti rischiamo di essere assenti, la rappresentanza italiana va fatta funzionare e va tutelata la credibilità dei nostri servizi di sicurezza, messa a rischio da annunci di sostituzione dei vertici da parte del governo”.  Così il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri al Senato è intervenuto nella discussione sull’informativa del ministro degli Esteri Moavero sulla situazione in Libia.

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