“Il seminario di oggi con Cuperlo Orlando Martina e  Calenda, cui ha partecipato anche Zanda aveva lo scopo di fare l’analisi della sconfitta e soprattutto provare a ricostruire da sinistra l’identità del Pd. Mi pare legittimo non sfuggire ad un ragionamento critico di un risultato drammatico che ci ha fatto sprofondare al 18%. La questione non  è chi  c’era o chi non c’era ai tempi della Ditta ! La questione è come ieri oggi e domani viene garantito il pluralismo delle idee nel Pd, e se ci sia ancora diritto e libertà di critica. Stupisce il fuoco di dichiarazioni contro Andrea Orlando che certamente paga per aver chiesto con fermezza una svolta nella gestione del Pd che deve tornare ad essere partito plurale, la casa di tutti, che proprio perché di tutti va gestita in modo collegiale. Per tornare alla realtà dell’oggi questa collegialità può cominciare a costruirsi intorno alla scelta di capigruppo di garanzia, che tutelino tutti”. Lo dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà.