“Sosteniamo assolutamente la volontà del Governo di fare piena luce sulla drammatica uccisione di Giulio Regeni. Deve essere rimosso ogni ostacolo al raggiungimento della verità, e dobbiamo ottenere dalle autorità egiziane la doverosa collaborazione, senza omissioni e reticenze.
Lo dobbiamo alla memoria di Giulio Regeni, alla sua figura di intelligente e appassionato ricercatore. Lo dobbiamo alla famiglia di Giulio, al suo appello accorato perché l’oblio non cada mai su questa oscura e tragica vicenda. E lo dobbiamo infine al nostro paese e all’opinione pubblica internazionale, a cominciare da quella egiziana. Molti commentatori e testimoni dell’Egitto di oggi ci dicono che la morte violenta di Giulio Regeni non è un caso isolato in quel paese. Che i segnali di un uso ampio e incontrollato di forme di intimidazione, violenza e tortura sono molteplici e preoccupanti.
Il ministro Gentiloni ha parlato con la giusta franchezza oggi delle molte contraddizioni nelle posizioni tenute fin qui dall’Egitto.
L’Egitto svolge un ruolo strategico di cerniera nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, ed è importantissimo che giunga subito dalle sue autorità un messaggio vero di apertura, di collaborazione, di efficienza.
Ci aspettiamo novità forti, credibili, decisive dal prossimo incontro tra i magistrati egiziani e quelli italiani. Noi non accetteremo versioni accomodate o nascondimenti della verità. Proprio perché siamo paesi vicini e amici ne va del futuro delle nostre relazioni. Per esse la soluzione del caso Regeni è un vero e dirimente banco di prova.
Noi non ci rassegneremo mai al dilemma ‘o i diritti umani o i rapporti politico-commerciali’. Le due cose si tengono insieme. Il rafforzamento della democrazia e delle libertà fondamentali, la tutela della persona e dei suoi diritti inalienabili sono valori che qualificano la civiltà, l’affidabilità, il grado di sicurezza di un paese. E ne garantiscono lo status di partner industriale e commerciale serio e credibile. Cosa che non avviene in caso contrario.
Un ruolo di potenza regionale equilibrante e attiva contro il fondamentalismo si svolge appieno, e l’Egitto può farlo, se si dimostra di operare perché la democrazia, la giustizia, i diritti umani essenziali siano garantiti e facciano parte di un patrimonio culturale e istituzionale solido e sicuro”. Così il senatore Claudio Martini, vice presidente del Gruppo del Pd al Senato, è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama dopo l’informativa del ministro Gentiloni sul caso di Giulio Regnei.


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