“Penso che sia necessario riscrivere interamente il memorandum con la Libia. Anzi, non capisco perché non lo si sia fatto prima che il vecchio, quello del 2017, arrivasse a scadenza”. Lo dichiara il senatore dem Tommaso Nannicini in un’intervista a Repubblica.it. “Se da qui a un mese si dovesse verificare che non ci sono le condizioni per cambiarlo, la cosa migliore sarebbe stracciarlo”.
“In Libia – prosegue Nannicini – non c’è solo una crisi migratoria, ma una gigantesca emergenza umanitaria. Qualsiasi decisione su come portare avanti il rapporto di collaborazione fra i due governi deve partire da qui. Limitarsi ad aggiungere un generico richiamo alla difesa dei diritti umani sarebbe del tutto insufficiente. Non servono parole ma fatti”. “I centri di detenzione libici, veri e propri lager dove si praticano stupri e torture, vanno chiusi e sostituiti con strutture alternative gestite dalle Nazioni Unite e dalle Ong. La gestione dei migranti non può essere affidata alla guardia costiera libica, ma vanno aperti corridoi umanitari per far arrivare in Europa le persone più deboli”.
“Il Pd deve alzare la voce e chiarire quali sono i paletti invalicabili di questa fantomatica fase due – conclude Nannicini. Anche a costo di confrontarsi duramente con i nostri alleati o al nostro interno. Non è vero che dobbiamo litigare meno. Dobbiamo litigare di più, ma meglio. Sui contenuti e sulle scelte rispetto alle quali ci giochiamo l’identità del partito. E lo stesso vale per i decreti sicurezza. Le multe alle Ong vanno cancellate, non abbassate: non siamo ai saldi di fine stagione. Salvare le persone in mare non è un reato, semmai un merito. Per noi questo deve essere un principio irrinunciabile. Dobbiamo smetterla con gli annunci e cominciare a fare le cose per cui si capisce subito da che parte stiamo”.


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