‘La responsabilità della buona politica in materia di immigrazione è di individuare una strategia per i prossimi vent’anni, superando le polemiche che vedono protagoniste sui media le parti contrapposte’.
E’ quanto affermato dal senatore del Partito democratico Francesco Russo intervenendo in aula in replica al ministro Alfano sull’informativa in materia di immigrazione.
‘La priorità per l’Italia, che non può affrontare da sola l’enorme flusso di migranti, e per tutti gli Stati membri deve essere quella di costruire un progetto che faccia dire alle generazioni future che l’Europa si è impegnata per garantirsi un futuro di sviluppo e di integrazione facendo tutto il possibile per rispondere alle emergenze umanitarie. In questo l’Italia ha le carte in regola anche grazie a quanto fatto dai nostri militari e volontari nel Mediterraneo, per suggerire vie più razionali rispetto a quanto fatto finora, a partire dal superamento delle inutili rigidità di Dublino’.
‘La politica è anche chiamata a dare risposte ai comuni e ai cittadini che si sono ritrovati in prima linea rispetto a questa sfida epocale. Le recenti azioni del Governo hanno fatto sentire concretamente vicino lo Stato ai sindaci, come ai funzionari pubblici e ai semplici cittadini.
Così come è stato chiaro il segnale a chi volesse lucrare sul dolore di queste moltitudini di disperati, non ci sarà nessuno spazio di tolleranza per chi prova ad organizzare odiose speculazioni sulla pelle dei disperati di tante parti del mondo costretti a lasciare la propria terra e spesso i propri affetti. A cominciare dal traffico internazionale di persone che alimenta anche il sistema terroristico: il nostro Paese ha dimostrato di riuscire a esprime una eccellenza investigativa, riconosciuta a livello internazionale’.
‘Dobbiamo massimo rispetto a chi ha gestito finora l’emergenza – ha concluso Russo – ma anche alla nostra dignità di cittadini europei e a quella cultura di solidarietà tra popoli e persone che ci rende orgogliosi di essere tali e ancor di più al futuro dei nostri figli cui vogliamo consegnare un mondo ancora capace di non restare indifferente al dolore dei propri simili’.

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