“A sei anni dall’entrata in vigore del Testo Unico sulla sicurezza alcune disposizioni risultano ancora inattuate. Per questo la commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato si impegna a sollecitare il governo affinché completi l’attuazione del decreto 81/2008, che ad oggi resta per numerosi profili non operativo”. Lo afferma la senatrice Camilla Fabbri, presidente della commissione d’inchiesta infortuni sul lavoro durante l’audizione in commissione dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro che si è tenuta questo pomeriggio a Palazzo Madama.
“Come precisato dall’Anmil ci sono – spiega – più di 20 disposizioni da attuare ancora e alcuni riguardano materie anche di grande rilievo come ad esempio il sistema di qualificazione delle imprese in relazione agli appalti e la sorveglianza sanitaria speciale. Altri temi importanti su cui la commissione farà la sua parte riguardano: la questione prioritaria della formazione a partire dal protocollo d’intesa Stato-Regioni che risulta non attuato in tutte le regioni, la diffusione della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro anche con l’inserimento nei programma scolastici, la valutazione dei rischi dei lavoratori disabili e il problema delle nuove malattie professionali legate ai disturbi muscolo-scheletrici”.
Infine la presidente Fabbri ha sottolineato come “la questione della sicurezza non possa non essere approfondita anche nel Jobs act. Una buona riforma del mercato del lavoro non può tralasciare e non rendere il tema della sicurezza un punto qualificante e prioritario”.

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