L’albero di Ungaretti: la mostra promossa al Vittoriano di Roma
Nella sala che accoglie l’affusto di cannone che trasportò la salma del del MILITE IGNOTO da Aquileia a Roma, in una location a dir poco emozionante del complesso Vittoriano, Altare della Patria, nel Museo del Risorgimento, è approdata la Mostra ‘Ungaretti, il Poeta e l’Albero Isolato. San Martino del Carso ‘. L’esposizione si colloca nell’ambito delle iniziative commemorative del centenario della I Guerra Mondiale, ed è nata grazie alla sinergica collaborazione tra l’Ambasciata d’Ungheria, il Comune di Sagrado, posto sotto le pendici di San Martino del Carso, con la collaborazione del Gruppo Speleologico Carsico, dell’Associazione Ungherese Meritum di Szeged. Inaugurata alla presenza del Sindaco Pian e dell’Assessore alla Cultura Simonetta Visintin, dell’Ambasciatore d’Ungheria Peter Paczolay, che ha ringraziato la senatrice friulana Laura Fasiolo per essersi adoperata per la realizzazione dell’iniziativa in una sede così prestigiosa, la mostra sarà aperta fino al 19 novembre.
L’albero Isolato, giunto per la prima volta a Roma dall’Ungheria per quest’occasione, fu tagliato dal reggimento ungherese il 4 Luglio del 1916 e trasferito presso il museo di Szeged. L’albero, ripreso da numerose foto e immagini dell’epoca, costituiva il punto di riferimento per i soldati nella guerra carsica di trincea, posizionato tra le postazioni italiane e quelle ungheresi. Il poeta soldato Giuseppe Ungaretti si ispirò a quest’albero mutilato in varie sue composizioni ermetiche. E, dal valloncello dell”Albero Isolato’ compose la straordinaria poesia ‘San Martino del Carso’. Sul fronte opposto, quello ungherese, l’Arciduca Giuseppe d’Asburgo- Lorena nel suo Diario descrive l’Albero Isolato come un esempio di resistenza alla violenza e di attaccamento alla vita.
Oggi il ritrovato cimelio, un albero contorto devastato da pallottole ancora visibili conficcate nel tronco, concede soprattutto ai giovani un’occasione preziosa per riflettere sul tema della guerra, espressione della peggiore follia umana. Una testimonianza ed un monito per il presente e per il futuro. Che le giovani generazioni colgano quest’occasione e ne facciano tesoro. Anche questa è BUONA SCUOLA.

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