Più di venti senatori del Pd depositano domani un nuovo disegno di legge sulle unioni civili relativo alla coppie omosessuali che, senza conferire il matrimonio, riconosce loro tutti i diritti civili. Equipararle alle coppie eterosessuali, infatti, mentre potrebbe sembrare un`estensione dei diritti, finirebbe, in realtà, per penalizzarle entrambe. Se le coppie eterosessuali hanno già molte possibilità, oltre la via maestra del matrimonio, diversamente le coppie omosessuali non hanno a tutt`oggi alcun riconoscimento giuridico che garantisca loro i più elementari diritti civili. Un fatto di grande ingiustizia che non solo ci penalizza di fronte alle normative europee ma contrasta anche con la nostra migliore tradizione giuridica che ha saputo, in passato, trovare punti alti di mediazione, pensiamo solo al diritto di famiglia e alla legge sulle interruzioni di gravidanza. Il riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali che noi proponiamo non è dedotto dalla disciplina del matrimonio ma da un assetto giuridico autonomo che non influisce sulla condizione giuridica dei figli e delle adozioni dei minori. Insomma non si tratta di un «simil-matrimonio», pur essendo un modello giuridico che conferisce diritti e doveri alla coppia e non solo agli individui, come ha stabilito la sentenza della Corte costituzionale nel 2012. Diritti e doveri perché il principio che sottende la presente normativa è che a una maggiore estensione della libertà debba corrispondere anche un maggiore grado di responsabilità e che dunque al riconoscimento dei diritti di coppia seguano anche i doveri, e nel caso di scioglimento, le garanzie di tutela al partner più debole. Diritti relativi al regime patrimoniale, ai contratti sociali, nel campo del lavoro, dell`assistenza sanitaria, all`alloggio e altri ancora. Si tratta di definire un legame specifico che, pur senza equiparazione al matrimonio non abbia però alcuna restrizione sul piano dei diritti civili. Insomma una semplice e chiara legge di civiltà che valorizzi il grande lavoro fatto da tante e tanti, prima di noi e che non era mai andata in porto a causa di quel bipolarismo etico che vedeva i cattolici e i laici brandire le armi del relativismo e dei valori non negoziabili, entrambi lontani dalla concreta esperienza di vita delle persone. Ora occorrono volenterose ‘alleanze trasversali’ che però sui temi etici non siano oggetto di mercanteggio e di scambio politico ma che siano animate dalla comune consapevolezza che è in gioco la difesa di un umanesimo comune. Quali siano e debbano essere i principi fondamentali della nostra convivenza è il grande tema che segnerà la nuova stagione dí confronto sul tema dei diritti, su quell`emergenza antropologica che non è un`invenzione cattolica, ma che riguarda tutte e tutti.

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