‘Valutare più rapidamente le richieste di riconoscimento dello status di rifugiato, per evitare che si ripetano storie come quelle dei 20 giovani del Mali, espulsi dopo essere stati accolti e integrati nella comunità di Pettinengo, in provincia di Biella, in cui avevano cominciato a lavorare e a rifarsi una vita’. Lo chiede la senatrice del Pd Nicoletta Favero, eletta appunto a Biella, che è intervenuta nell’aula del Senato nel corso del question time.
‘A maggio, insieme con Gianluca Susta e altri colleghi del Senato – prosegue Favero – avevo presentato un’interrogazione su un gruppo di ragazzi scappati dal Mali in guerra e approdati sul territorio che rappresento. Si tratta di ventenni, che in un anno si erano integrati nella piccola comunità di Pettinengo, arrivando ad insegnare inglese ai nostri studenti. Ma dopo questo lungo periodo, 16 di loro si sono visti respingere la richiesta di asilo. Alcuni sono entrati nella clandestinità, altri sono tornati da dove erano venuti, un paese che per la Farnesina è pericoloso visitare. Nel rispondere a questa nostra interrogazione, il ministero degli Esteri ha chiarito che sono state espletate tutte le procedure, ma che purtroppo il Mali non rientra in questo momento nei paesi in guerra e per questo l’esito delle domande di asilo non è stato positivo. Io credo che di fronte al fenomeno epocale dell’immigrazione il governo Renzi stia facendo tutto quanto in suo potere perché l’Unione europea sia protagonista nelle politiche dell’accoglienza e che il cambiamento al quale stiamo assistendo sia anche merito del nostro Esecutivo. Per quanto riguarda l’Italia, tuttavia, è necessario accelerare l’esame delle richieste di asilo e rendere l’iter e l’esito delle domande meno incerto e discrezionale. Solo così – conclude Favero – potremo accogliere nei territori chi davvero scappa dalla guerra e dalla persecuzione, nell’impossibilità reale di dare ospitalità a tutti’.

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