Il Global Gender Gap 2015 del Forum Economico Mondiale appena uscito certifica un ulteriore miglioramento del ranking del nostro Paese che guadagna 28 posti in classifica collocandosi 41° sui 145 presi in considerazione.
Andando oltre i titoli e le prime pagine, emergono luci e ombre: dei 4 indicatori presi a riferimento l`unico ín cui siamo nella parte alta della classifica è quello relativo al potere politico, dove abbiamo registrato enormi progressi, prima con l`elezione del Parlamento più rosa della storia d`Italia, poi con la nomina del Governo Renzi, il primo paritario della Repubblica.
Restiamo però sostanzialmente fermi a metà classifica su educazione (58°) e salute (74°), mentre navighiamo in ‘zona retrocessione’, al 111° posto, per quanto riguarda la partecipazione all`economia e le pari opportunità nel mercato del lavoro.
 Da una parte quindi sta l`orgoglio che, come PD, dobbiamo avere, perché è soprattutto grazie a noi che sono stati raggiunti i risultati positivi mostrando che una politica diversa è possibile, ma dall`altra dobbiamo renderci conto del compito grande che abbiamo e delle responsabilità che ci carica sulle spalle.
Il dato sull`empowement economico delle donne è un monito che non dobbiamo trascurare: il lavoro è lo strumento principale per costruire libertà e partecipazione femminile, ed aumentare la loro occupazione, garantire loro di poterci essere partendo da una condizione di uguaglianza con gli uomini, mettere le imprese in condizione di poterle assumere senza oneri eccessivi, vuol dire liberare un potenziale di crescita enorme per il Paese. Per la sua economia, visto che il capitale umano è quello più importante per la competitività nel mondo contemporaneo e l`Italia si sta privando di quello delle donne, ma anche per la qualità del suo sviluppo e della cittadinanza. `Lo stesso rapporto del World Global Forum ha confermato quello che, assieme ad altre, diciamo da tempo: che le politiche più efficaci per eliminare il gap sono quelle per la maternità e la paternità, investimenti su conciliazione e condivisione.
È un approccio importante che sta allargando il consenso, e su cui siamo impegnati in Parlamento. Il Governo ne ha riconosciuto l`importanza prima estendendo le tutele per la maternità con il Jobs Act, ora, in finanziaria, prolungando e rafforzando, grazie all`impegno di tante donne e uo‘nini del PD, le misure per la paternità, aumentando il congedo a 4 giorni, di cui 2 obbligatori, e quelle per i voucher, babysitter che aiutano le mamme che vogliano rientrare a lavoro prima senza utilizzare tutto il periodo della maternità.
Sono passi in avanti importanti, perché per la prima volta negli anni recenti, un Governo ha recepito la centralità della questione e si è impegnato a reperire le risorse per strutturare politiche all`altezza della sfida che abbiamo davanti riconoscendo l`importanza di questo tema. Questo ci incoraggia a proseguire sulla strada del cambiamento, e nel farlo in Parlamento forti arche della spinta di tante associazioni e cittadini che ci chiedono di accelerare sulla via della parità.
Conciliazione e condivisione devono essere gli obiettivi non solo delle donne e degli uomini del PD, ma di tutte e tutti, perché lavorare per la parità effettiva vuol dire rafforzare la crescita sociale e economica dell`Italia. Una sfida cui non ci possiamo sottrarre. È tempo di passare dalla politica alle politiche.

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