‘Secondo i dati Istat citati dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza nel suo rapporto 2013, in Italia vivono in situazione di povertà relativa ben 1,822 milioni di minorenni, cioè il 17,6 per cento dei bambini e degli adolescenti e il 7 per cento dei minorenni vive in condizione di povertà assoluta. In questo contesto la nuova social card, introdotta dal governo Monti, può rappresentare un primo passo per la lotta alla povertà minorile, a partire dalle famiglie più marginali rispetto al mercato del lavoro’. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, componente della Commissione Lavoro.

‘La sperimentazione di questa nuova social card – prosegue Favero – , consiste in un trasferimento monetario, riservato a famiglie in condizioni di povertà residenti nei 12 comuni con più di 250 mila abitanti. Il Governo ha stanziato 50 milioni di euro, da distribuire ai Comuni in base all’incidenza della povertà assoluta. Rispetto alla vecchia Carta acquisti ci sono dei vantaggi: è riservata alle sole famiglie in cui sia presente almeno un minore, prevede un trasferimento di importi compresi tra 231 e 404 euro al mese, mentre la vecchia prevedeva un trasferimento di soli 40 euro mensili, e una presa in carico da parte dei servizi sociali. Dunque è contro l’assistenzialismo diffuso e cronico. Alcuni aspetti sono indubbiamente migliorabili. Ma è anche con interventi come questi che si pone il problema della povertà minorile al centro dell’azione delle istituzioni e del Governo’.


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