‘I dati resi noti oggi dal Rapporto annuale Istat disegnano un quadro sociale di grande difficolta’ per il Paese. La deprivazione negli ultimi due anni e’ raddoppiata mentre se c’e’ una riduzione dell’indebitamento essa e’ dovuta all’aumento della pressione fiscale pari al 44%, a scapito delle famiglie. Ancora una volta a pagare le conseguenze della crisi sono il Sud, qui l’occupazione e’ calata tre volte piu’ che al Nord, e i giovani: abbiamo la quota più alta d’Europa di ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano né studiano (2,25 milioni). I disoccupati, sia quelli che cercano sia gli scoraggiati superano i 6 milioni. Il rapporto, dunque, fotografa un Italia ancora recessione. Il governo, avendo messo al centro crescita e occupazione femminile e giovanile, si sta muovendo nella giusta direzione Ma ancora tanto deve essere fatto per rimediare a errori e ritardi del passato. In questo senso Parlamento e Governo devono accellerare il loro intervento per evitare l’aggravarsi della situazione economica e sociale che rischia di strozzare imprese e famiglie.

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