Sono stati giorni molto faticosi, non solo per il numero di emendamenti valutati e votati (solo quelli approvati sono 200), ma soprattutto perché nel decreto ci sono moltissimi temi importanti su cui siamo dovuti entrare in profondità. Questo dà lo spessore del decreto, il suo impatto che pensiamo sarà davvero positivo soprattutto nell`accelerazione degli investimenti pubblici. Ma al tempo stesso valorizza per una volta il lavoro del Parlamento, con una tenuta sostanziale della maggioranza e un rapporto positivo con le opposizioni che hanno visto approvate numerose loro proposte». Salvatore Margiotta, il sottosegretario Pd alle Infrastrutture che, dall`alto della sua lunga esperienza parlamentare, ha seguito per il governo il decreto semplificazioni, è soddisfatto del lavoro concluso ieri all`alba. Anche per il risultato finale. «I primi nove articoli sull`accelerazione degli investimenti pubblici – dice – escono con quattro emendamenti fortemente migliorativi. Su altri temi, come la valutazione di impatto ambientale, il decreto legge esce nella sostanza come è entrato, con qualche modifica che considero marginale. Sugli investimenti privati so che ci sono critiche pesanti da parte degli investitori ma riteniamo che non ci sia stato un peggioramento del testo: vedremo nei prossimi mesi cosa succederà e valuteremo se intervenire ancora».
In realtà sull`articolo io relativo alla rigenerazione urbana, sui temi ambientali, sulla riqualificazione degli stadi, si è vista in commissione una spaccatura fra l`asse LeuM5s e l`asse Pd-Iv. Con compromessi al ribasso.
Non c`è dubbio che nella maggioranza vi siano sensibilità diverse, soprattutto sui temi ambientali. Non è neanche uno schieramento così univoco, considerando che anche nel Pd ci sono sensibilità differenti sull`ambiente. Contemporaneamente, però, la maggioranza ha mostrato una capacità di tenuta e di governo della discussione. Le diverse sensibilità possono arricchire la compagine di governo se alla fine prevale un risultato unitario. Mi faccia aggiungere sull`articolo io che mi dà particolare soddisfazione l`approvazione di un emendamento Pd, presentato dal senatore Collina, che consente comunque di fare demolizione e ricostruzione facilitata anche nei centri storici in caso di interventi ad alta valenza sociale, ospedali, scuole, anche se finanziati con la partecipazione di fondi di investimenti o altri strumenti privati.
Sul nocciolo del decreto, l`accelerazione degli appalti pubblici, l`impianto ha tenuto. Si potevano temere divisioni laceranti, considerando il dibattito precedente all`approvazione in Cdm.
Non solo il decreto ha tenuto ma, come dicevo, registro quattro miglioramenti importanti: la riduzione della soglia da 150mila a 75mila euro per gli affidamenti diretti dei servizi di ingegneria; l`obbligo di pubblicità preventiva anche nel caso un`amministrazione voglia aggiudicare un appalto con procedura negoziata, in modo da consentire a chi lo voglia di candidarsi a presentare un`offerta; la partecipazione delle associazioni temporanee di impresa alle procedure negoziate in modo da evitare che questi appalti vadano solo alle imprese più grandi; infine l`allungamento dal 31 luglio al 31 dicembre 202i del periodo in cui varranno le regole per gli appalti veloci. Questa ultima modifica è arrivata su una proposta dell`opposizione ma il governo l`ha accettata di buon grado perché ci stiamo rendendo conto dal lavoro sul Recovery Fund che l`utilizzo delle risorse avverrà non prima di qualche mese.
Sui commissari straordinari per le opere pubbliche nessuna modifica di rilievo. Qual è la sintesi finale?
Resta l`impianto originario. I commissariamenti saranno mirati e si faranno solo ove necessario, su proposta del ministro delle Infrastrutture. Nessuna generalizzazione.
C`è stata una discussione se i commissari dovessero essere sindaci o altri amministratori o figure professionali.
I sindaci e gli altri amministratori non sono esclusi, possono farlo, ma non c`è un obbligo di nominarli. Non abbiamo voluto chiudere alla possibilità che potessero essere nominati commissari anche figure professionali e tecniche di livello quando necessario. Vorrei ricordare che nel decreto ci sono altre cose molto importanti, come la riforma del danno erariale e le procedure accelerate di valutazione di impatto ambientale per alcune opere individuate da Dpcm fra alcune categorie, come ferroviarie e stradali.
Non è passata però l`estensione che il Pd aveva chiesto della Via accelerata ad aeroporti e porti.
È vero. Nel punto di caduta fra diverse posizioni, si è deciso di lasciare tutto com`era.


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